Antonello De Pierro minaccia di incatenarsi a Montecitorio

 

 

Roma – “Non è proprio di un Paese civile il fatto che al Parlamento, il luogo che più di qualsiasi altro dovrebbe essere l’emblema della legalità, dell’onestà e della correttezza e che dovrebbe essere d’esempio per tutti i cittadini, siedano persone di dubbia moralità in quanto condannati con sentenza definitiva; pertanto, se nella prossima legislatura saranno eletti di nuovo dei pregiudicati, prometto di incatenarmi in segno di protesta a Montecitorio” con questa dichiarazione il presidente del movimento nazionale “Italia dei Diritti” Antonello De Pierro è tornato ad esprimersi oggi sulla questione dei deputati italiani inquisiti o condannati dalla giustizia italiana, allineandosi così in pieno al settimo punto del programma elettorale redatto in questi giorni dal partito “Italia dei Valori”.



In effetti la situazione è davvero imbarazzante: ben il 10% dei nostri rappresentanti in Parlamento nell’ultima legislatura, complessivamente 82 onorevoli, è stato indagato per reati di ogni sorta e gravità. Una gamma di capi d’accusa davvero vasta e preoccupante che non risparmia nessun tipo di crimine penale e civile. A lasciare perplessi, proprio il fatto che alcune autorità istituzionali, che dovrebbero rappresentare gli interessi e la rispettabilità degli elettori, siano attualmente indagate (o lo siano state in passato) per associazione mafiosa, associazione a delinquere, attentato alla costituzione, attentato all’unità dello Stato, corruzione, finanziamenti illeciti, truffa, favoreggiamento e concussione. Questo è solo per citare i casi più evidenti, ma la lista sarebbe in realtà molto più lunga e comprenderebbe persino una condanna per omicidio.

Di fronte a questi dati, Antonello De Pierro ha rimarcato con forza la necessità di estirpare dal nostro Paese questo fenomeno, peraltro in maniera inquietante in crescita visto che, se nella passata legislatura il numero dei pregiudicati era 23, in quella appena terminata è salito a 25, sostenendo: “E’ veramente vergognoso tollerare il persistere di questa condizione della nostra classe politica; questo, non solo non nobilita l’Italia, ma offre un cattivo esempio e getta una drammatica ombra sui concetti di bene e male che appaiono così sempre più difficilmente distinguibili soprattutto agli occhi dei più giovani. Per questo motivo intendo ribadire la mia ferma protesta e, se necessario, sono pronto ad un’azione dimostrativa, ad incatenarmi davanti alla Camera dei deputati”.