De Pierro: “La magistratura indaghi ma chiederò incontri con rappresentanti istituzionali”

  


La sanità continua tristemente a fare notizia. La stampa non fa in tempo a chiudere un fascicolo di malasanità che deve immediatamente riaprirne un altro.
Questa volta siamo all’Ospedale San’Eugenio, nel quartiere Eur di Roma dove una donna anziana, giunta dal pronto soccorso con un codice rosso a causa di una presunta broncopolmonite, è stata tenuta per ben tre ore su una barella senza ricevere le cure prescritte dal medico di turno.


Solo le sollecitazioni dei familiari hanno prodotto l’intervento degli infermieri che però non sono riusciti a scongiurare la morte della donna.
Duro è stato il commento del presidente di “Italia dei Diritti” Antonello De Pierro, in prima linea nella battaglia contro i disservizi della sanità italiana: “Rimango sgomento di fronte a quanto accaduto, sintomo grave di un sistema che continua a non funzionare nemmeno in situazioni emergenziali come quella dell’anziana deceduta nei giorni scorsi, giunta al Sant’Eugenio in situazioni mediche critiche a cui, stando a quanto riportato dai quotidiani, non si è riusciti a far fronte con la dovuta prontezza che va riservata a chiunque giunga in ospedale in pericolo di vita”.
Incredibile la risposta giunta dalla direzione dell’ospedale che ha chiamato in causa la carenza di organico paramedico che avrebbe provocato un “vuoto”di personale durante il ricovero della donna deceduta.
“Siamo di fronte ad una vicenda da brivido - ha proseguito De Pierro – in quella corsia di ospedale poteva esserci chiunque di noi, un qualsiasi nostro amico o familiare. Abbattiamo quel muro di indifferenza che spinge a pensare che siano soltanto illustri sconosciuti a fare le spese di una simile vicenda, sulle cui responsabilità non mi esprimo in quanto competenza della magistratura”.
La notizia, paradossalmente, giunge subito dopo l’annuncio di un via libera della Regione allo stanziamento di dieci milioni di euro per il Sant’Eugenio, a cui seguiranno altri quattordici milioni finalizzati a lavori di ristrutturazione dell’edificio.
In attesa dell’autopsia sul corpo della sventurata donna, sul cui decesso verrà fatta luce nei prossimi giorni, la Asl ha aperto un’inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità, mentre non è ancora giunta nessuna richiesta di atti da parte della magistratura.
Il presidente di “Italia dei Diritti”, con l’appoggio del segretario romano Idv Roberto Soldà, intende impegnarsi ancora una volta in prima persona nel far chiarezza sulle cause che hanno portato al tragico epilogo: al riguardo, De Pierro annuncia la sua richiesta di incontro con i vertici direttivi del Sant’Eugenio e con l’assessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia. “Un Paese civile come il nostro non può permettersi episodi di questo tipo, la tutela della salute pubblica è un diritto imprescindibile che non conosce differenze di sesso, razza, età - ha concluso De Pierro – un paziente anziano che giunge in condizioni critiche ha ugual diritto a cure quanto più efficaci e tempestive, poiché la vita umana va salvaguardata sempre e comunque, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, sebbene tengo a sottolineare che allo stato attuale non ci sono elementi per ipotizzare una mancanza di questo tipo ”.
In ultima istanza, De Pierro annuncia la sua volontà di incatenarsi in segno di protesta, di fronte all’ospedale sant’Eugenio e se necessario, alla sede della Regione Lazio.