De Pierro annuncia una dura battaglia, se il comico genovese non retrocederà dai suoi propositi di abolizione dell’organismo associativo della stampa

  



 

Dura la reazione del presidente del movimento nazionale “Italia dei Diritti” Antonello De Pierro, di fronte ad uno dei quesiti del referendum proposto dal comico Beppe Grillo nella sua battaglia contro la politica, i privilegi e la corruzione e che mira all’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti.
“Abbiamo sempre apprezzato le lotte portate avanti dall’encomiabile Beppe nazionale,” ha dichiarato De Pierro “contro i pregiudicati in Parlamento e contro tutto ciò che va a discapito dei cittadini, e a vantaggio di poche consorterie di potere. La sua lotta è stata più volte la nostra stessa lotta, le sue parole a volte sembravano partorite dalla stessa mente ideale, in particolar modo quando molto frequentemente si è tentato di occultare la verità alle masse, per mascherare vergognosi intrecci di interesse”.
Il presidente del movimento ha poi continuato:“Sosteniamo con forza la proposta di abolizione del vergognoso contributo statale all’editoria e della ancora più discutibile legge Gasparri, che purtroppo quasi certamente ci costerà l’esborso di molto denaro che verrà sottratto alle già esangui casse dello Stato, senza purtroppo che gli ignari cittadini ne siano a conoscenza, soprattutto quelli che, da veri “coglioni” si sono fidati delle promesse elettorali di Berlusconi, ostaggio di Bossi e dei leghisti, ma l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti non si discute nemmeno”.
“Siamo pronti a scendere in piazza, caro Beppe,” ha tuonato ancora De Pierro “con i nostri almeno diecimila attivisti, meno dei tuoi, ma certamente tanti e decisi, per contrastare una proposta del genere, sconsiderata e proposta da chi sta dimostrando in questo caso, e mi duole affermarlo, di non essere informato. Se hai deciso di sparare su tutto ciò che si muove, questa volta hai sbagliato bersaglio”.
Il presidente del movimento ha poi parlato in favore dell’Ordine dei Giornalisti:” Sono iscritto da tanti anni all’ordine, e sono fiero di esserlo e di appartenere alla categoria. Non mi sembra di essere mai stato imbavagliato da nessuno, anzi ho sempre portato avanti tante battaglie con grande libertà e autonomia, senza mai aver subito interferenze di alcun genere. Se esistono giornalisti, e ammetto che ce ne sono tanti, che preferiscono essere genuflessi al potere, non è certo colpa dell’ordine, ma piuttosto del fatto di essere purtroppo alcuni votati per conformazione caratteriale genetica ed altri per obblighi padronali, ma la cosa non sarebbe diversa se lo stesso ordine non ci fosse. Dal canto mio penso di essere uno dei giornalisti più liberi sulla piazza”.
Ha poi continuato perentorio:”Appoggio pieno agli altri quesiti referendari, ma giù le mani dall’ordine. La nostra opposizione sarà dura e inflessibile, se necessario anche con clamorose azioni di protesta”.
Incatenamenti, scioperi della fame, blocchi stradali, sit-in di protesta sotto i più rappresentativi palazzi istituzionali: sono queste le iniziative che “Italia dei Diritti” annuncia, come del resto è già nota la linea da sempre tenuta dal movimento, e che certo non si tirerà indietro in questo caso.