Roma oscura i cellulari al passaggio di George W.
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Antiterrorismo Misure straordinarie per la visita di domani. Diecimila agenti, cecchini e scudo aereo sulla capitale
ROMA — Due giorni di prove e verifiche dei percorsi. Di sorveglianze raddoppiate fuori dagli obiettivi Usa. Due giorni di riunioni in Prefettura, di contatti fra le forze di sicurezza italiane, Cia ed Fbi per studiare i punti deboli della Capitale e organizzare piani alternativi in caso di emergenza. Per la sesta volta in 7 anni il presidente George W. Bush torna a Roma. Cinque visite ufficiali, oltre alla partecipazione ai funerali di Papa Giovanni Paolo II nel 2005.
L’Air Force One con il capo della Casa Bianca arriverà domani pomeriggio alle 16 all’aeroporto di Ciampino. Ad attenderlo ci saranno oltre 10 mila uomini delle forze dell’ordine fra agenti e carabinieri: tiratori scelti, Nocs, artificieri, unità cinofile. Fino alle 13 di venerdì, quando Bush ripartirà sempre da Ciampino dopo aver incontrato Papa Ratzinger e aver passeggiato con lui nei giardini vaticani, la città sarà blindata. Per strada e in cielo. Telefonini e gps saranno resi inutilizzabili da un sistema elettronico di difesa a largo raggio al passaggio del corteo presidenziale. Un «cono d’ombra» che accompagnerà il Presidente, la first lady Laura e tutto lo staff durante i tanti spostamenti romani: da Villa Taverna, ai Parioli, dove alloggeranno i coniugi Bush, a gran parte del centro (Quirinale, Palazzo Chigi, Villa Madama, ambasciata Usa), a Prati e via della Conciliazione. Strade chiuse il tempo necessario per far passare la limousine presidenziale e il serpentone di veicoli con le carrozzerie corazzate. Sottosuolo bonificato, rimosse numerose auto e decine di cassonetti, sigillati tutti i tombini.
Cecchini appostati sui terrazzi degli edifici. Massima sicurezza anche alla Magliana, dove Laura Bush terrà un discorso al Programma alimentare mondiale al Parco de’ Medici. In allerta il Policlinico Gemelli: agenti americani e italiani hanno effettuato un accurato sopralluogo. Verificate le vie di fuga dalle strade più strette e trafficate.
Rinaldo Frignani