Andavano al bar ad ubriacarsi o si mettevano in malattia senza certificato medico. E c'è pure chi, durante il lavoro, si faceva costruire dai suoi sottoposti le cucce per i propri cani. Così l'Azienda di trasporti milanesi ha deciso il giro di vite contro i lavativi. Per quattro sarebbe stato proposto l'esonero, la destituzione per altri cinque

 

Milano, 10 giu. (Adnkrono/Ign) - Si allontanavano dal posto di lavoro per andare al bar ad ubriacarsi e non si facevano più vivi oppure andavano in malattia senza certificato medico. Un capoturno della falegnameria si faceva costruire dai suoi sottoposti, durante il lavoro, le cucce per i propri cani. Sono alcuni dei motivi che hanno portato l'Azienda di trasporti milanesi ad avviare le procedure di licenziamento per 9 dipendenti.

Una linea di fermezza contro i fannulloni, sottolinea una nota di Atm, che vuole assicurare la tutela di tutti i dipendenti che ''ogni giorno prestano la loro opera con impegno, dedizione e sacrificio per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini".

Le procedure di licenziamento sarebbero state avviate per 9 persone: per 4 di esse sarebbe stato proposto l'esonero per scarso rendimento, mentre per le altre 5 il provvedimento sarebbe di destituzione dal posto di lavoro. Notizie sulle sanzioni che sarebbero trapelate dal deposito tranviario di via Messina. "Atm - conclude il comunicato - precisa che la visita al deposito di via Messina del presidente Elio Catania non è da mettere in relazione con i provvedimenti. Le procedure di deferimento sono in atto da tempo e rientrano nelle attività di corretto controllo che Atm esercita sul personale''.

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