ROMA (11 giugno) - Nel 2006, secondo dati Istat, si sono verificati in Italia 238.124 incidenti stradali, ossia un incidente ogni 3,5 chilometri di strada. Lombardia e Lazio registrano un tasso di incidentalità che va ben oltre il doppio della media nazionale.

Sono sempre Lombardia e Lazio ad avere la più alta mortalità stradale, con valori 1,5 volte maggiori di quelli medi nazionali. Emblematico è il caso di Roma: la capitale con 231 morti nel 2006 si colloca su valori superiori alla somma dei decessi di Milano (100), Torino (49) e Napoli (87), che tutte e tre insieme hanno una popolazione di circa 3 milioni di abitanti, quindi superiore a quella di Roma.
 
I dati sono stati diffusi nel corso del convegno «Insieme per la sicurezza stradale. Il valore di un diritto, il dovere di un intervento». Anas e Confindustria-F.IN.CO hanno proposto di destinare il 50% delle contravvenzioni elevate da vigili urbani, polizia e carabinieri alla sicurezza stradale. «Secondo i dati Istat - ha affermato il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci- ogni giorno si verificano 652 incidenti che provocano la morte di 16 persone e il ferimento di altre 912. L'Anas ha dedicato un'apposita direzione centrale all'esercizio della rete ed è impegnata a innalzare gli standard di sicurezza delle strade e autostrade italiane. La disponibilità di un gettito economico costante per la manutenzione ci consentirebbe di fare ancora di più». Nel solo 2006, a Roma sono state elevate multe per poco meno di 231.600.000, su un totale di veicoli circolanti di 2.258.725. «La destinazione del 50% delle contravvenzioni alla manutenzione stradale - ha spiegato il presidente di Confindustria F.IN.CO., Rossella Rodelli Giavarini - equivale quasi a una piccola manovra finanziaria, il cui gettito è stimabile in almeno 1,7 miliardi di euro e oggi viene incamerato direttamente dalle casse delle amministrazioni centrali o locali, in un'ottica di utilizzo che non dà alcun beneficio diretto al cittadino sul piano della sicurezza stradale». Della stessa idea il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta: «Va recuperata una vera capacità di governo del settore stradale se si vogliono ottenere miglioramenti nella sicurezza in Italia, rispetto ai risultati positivi ottenuti dalla gran parte dei Paesi europei».

 

 

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