Il party,  ispirato a 13 film italiani che hanno ricevuto l’Oscar, tra cui il recente “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, si è svolto a Roma presso palazzo Ferrajoli

Roma - Una folla di curiosi si è accalcata l’altra sera nella Capitale, in piazza Colonna, quando una sfilata di carrozzelle romane in pompa magna ha cominciato ad avvicinarsi a Palazzo Ferrajoli. A bordo affascinanti uomini in smoking e meravigliose signore con abiti da favola, alcuni tra gli attesi ospiti dell’ennesimo evento partorito dall’estro creativo dell’indefessa Sara Iannone nella sontuosa cornice dei saloni dello storico palazzo, il “Ballo da Oscar”, una serata mirabolante all’insegna del cinema, della musica e di tanto divertimento.

Una grande festa dedicata a Roma, alla sua “Grande Bellezza”, alle indelebili pagine  di cinema che ha ispirato, agli ineguagliabili set che ha regalato. Un omaggio pensato dalla Iannone come un Oscar ideale alla Città Eterna per la sua partecipazione straordinaria, come protagonista meravigliosa e insostituibile, al film di Paolo Sorrentino.

Celebrità in carrozza e abiti sfavillanti, bollicine, leccornie e omaggi a sorpresa sono stati solo alcuni degli ingredienti del sospirato party inanellato dall’ideatrice nel suo ricco repertorio.

Le carrozzelle sono partite da Piazza di Spagna per accompagnare alla festa la marchesa Dani del Secco d’Aragona, il principe Guglielmo Marconi Giovannelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, il conte Andrea Marini Sera con la contessa Michela Paliotta Sera, gli attori Georgia Viero, Demetra Hampton e Domenico Fortunato, lo stilista Luigi Bruno.

Una volta giunti a Palazzo, tra applausi e flash dell’esercito di fotografi accorsi, tutti gli ospiti sono stati accolti con un cocktail di benvenuto mentre le immagini dei più noti eventi mondani e culturali organizzati dalla Iannone scorrevano su un grande schermo a muro, intervallate dai più suggestivi scatti della Roma storica.

Dopo l’aperitivo, i saluti, gli abbracci e le prime chiacchiere, i 150 elegantissimi ospiti sono stati accompagnati dalle hostess ai rispettivi tavoli, tutti dedicati ai film italiani che hanno vinto gli Oscar e personalizzati con tanto di locandine originali. Così, al tavolo dell’indimenticabile “Sciuscià” di Vittorio De Sica, Oscar 1947, sono seduti Laura Nuccetelli, Maridì Vicedomini, Paola di Pietro e Andrea Gentili, mentre Daniela Jacorossi, Antonio Paris, Carmia De Ninnis, Alessandra Cammarata e Margherita Sabatini hanno ricordato il neoralismo di “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, Oscar 1950, e “La strada” di Federico Fellini, Oscar 1957, ha “ospitato” Carla Montani, Antonio Palazzi, Mariateresa Stabile e Alba Pascucci; il tavolo intitolato a “Le notti di Cabiria” di Federico Fellini, Oscar 1958, ha visto seduti il direttore del portale di informazione Italymedia.it e presidente del movimento politico Italia dei Diritti Antonello De Pierro, ex direttore e voce storica di Radio Roma, accompagnato dall’incantevole e inossidabile Eleonora Vallone, Adriana Russo, Demetra Hampton, Nadia Bengala e lo stilista Luigi Bruno, mentre quello dedicato al film “Otto e mezzo” di Federico Fellini, Oscar 1963, è stato destinato a Georgia Viero, Jacopo Sipari di Pescasseroli, Irene Bozzi, Maria Monsè, Domenico Fortunato e Manuela Corsello; ad Alessandra Guida e Anna Maria di Perna sono stati destinati a ricordare l’intramontabile fascino di Sofia Loren in “Ieri, oggi e domani” di Vittorio De Sica, Oscar 1965.

Tavolo di magistrati, invece, per “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, Oscar 1970, con Pietro Baffa, Amelie Duranton e Guidi Cinzia ; intorno a “Il giardino dei Finzi-Contini” di Vittorio De Sica, Oscar 1971, si è raccolta la nobiltà romana, con il marchese Giuseppe Ferrajoli, la marchesa Dani del Secco d’Aragona, il principe Carlo Massimo, il conte Andrea Marini Sera e la moglie Michela Palliota, Claudio Bondatti, Sabbina Cannara e il marchese Mario Cornaglia, mentre il prefetto Gianni Ietto e la moglie Romana, Carlo Alvano, Lia Viola Catalano, Paul de Jonge e Benigna Mallebrein sono stati assegnati ad “Amarcord” di Federico Fellini, Oscar 1974.

Il prof. Fabio Verna, Marina Geraci, Arianna Alessandrini e Ivana De Almeida per “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, Oscar 1990, mentre “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores, Oscar 1992, ha accolto Simona Travaglini e il prof. Mariano Marotta con i suoi ospiti; Orazio De Lellis, Natalino Candido, Paola Pisani, Raffaele Mondello per “La vita è bella” di Roberto Benigni, Oscar 1999, e infine, al tavolo dedicato a “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, attesissimo Oscar 2014 che ha ispirato il Gran ballo, Adele Lax Mazzotta, la principessa Dani Caracciolo con il figlio Max Caracciolo e Alessia Montani, nuovo astro nascente della politica.

Al buffet, gli ospiti hanno potuto deliziare i palati con risotto al radicchio, provola e champagne, mezze maniche all’amatriciana, rotolini di zucchine e mousse di tonno, bottoncini al sesamo con insalata di pollo, assiette di formaggi con confetture centarali, fantasie di carni e di verdure grigliate fino all’irresistibile al momento delle dolcezze, pieno di tiramisù, bavaresi, cestini di frolla con nuvole di panna e fragoline.

Il tutto è stato accompagnato dalle più belle musiche da film, abilmente mixate dal Dj Sandro Tommasi che, dopo la cena, ha fatto ballare tutti divertendo e travolgendo, come sempre, fino a notte fonda.

Prima di aprire le danze, però, Sara Iannone ha preso la parola per annunciare una sorpresa speciale per alcuni presenti: un Oscar. Un omaggio destinato a Erminia Manfredi per l’attività della sua associazione “Viva la vita” ritirato da Bianca Maria Lucibelli, a Roberto D’Agostino, primo a comprendere e a varcare le nuove frontiere telematiche dell’informazione, alla “marchesa del Popolo” Dani del Secco d’Aragona, al principe Giovannelli e al marchese Ferrajoli, esempi di nobile mondanità e a Laura Nuccetelli, Maria Teresa Stabile e Alba Pascucci, immortalate da Paolo Sorrentino ne “La grande bellezza”.

Questo film è stato molto discusso. – ha detto Sara Iannone - Qualcuno ha addirittura contestato la vincita dell’Oscar, mentre altri l’hanno definito un capolavoro. Una cosa è certa: quando un’opera provoca così tante discussioni, significa che ha in sé qualcosa di importante. Molto dipenderà dal fatto che Sorrentino parla di ambienti e di realtà che conosco bene e, sicuramente, la mia esperienza professionale nel mondo della politica e della comunicazione mi pone in un’ottica particolare, ma quando ho visto il film, ho percepito la profondità di un’analisi che ha poco a che fare con la facile demagogia sulla società corrotta e con l’ipocrisia di benpensanti scandalizzati; “La grande bellezza” mi ha parlato di qualcosa di molto più grave e toccante, mi ha parlato di una visione moderna dei grandi temi su cui l’umanità s’interroga da sempre; mi ha parlato di destino, di identità, di vita e di morte, di una crisi diffusa e tentacolare che, passando per l’economia, per i valori, per le trasformazioni culturali, sta divorando come un tarlo l’animo dell’uomo di oggi.

Generalmente trovo le recensioni dei critici molto interessanti – ha concluso la Iannone – ma molto soggettive; forse lo è anche quella di Roberto Cotroneo, ma vorrei consigliarvi di leggerla perché, a mio avviso, offre uno spunto di riflessione diverso e ficcante.”.

La serata ha avuto anche un momento dedicato alla beneficenza dedicato ai bambini africani attraverso il sostegno di Africa Project. La onlus fondata e guidata da Don Alessandro dé Spagnolis ha raccolto fondi per le sue attività di assistenza sanitaria e scolastica che da anni porta avanti in Kenia.

Fedele alla tradizione degli eventi targati Iannone non è mancato neanche uno spazio dedicato alla cultura rappresentato dall’esposizione dell’opera Sogni d’oro”, un quadro in tecnica mista su tela (cm 80 x 80) realizzato nel febbraio del 2013 dalla stimata architetta Carmia De Ninnis.

 

 

 

(Foto di Enrico Fianco)