Un esercito di vip e milioni per le fot

 

Alla fine tutto è andato come doveva andare. La sposa in ritardo, lo sposo nervoso, gli invitati belli e ricchi, i flash e le telecamere di mezzo mondo: il matrimonio tra Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore si è svolto secondo copione. Una favola con tanto di servizio fotografico dato in esclusiva a un tabloid britannico per la modica cifra di due milioni di euro (che però non paga tutte le spese).

 

Sin dalla prima mattinata il movimento intorno alla chiesa di Santo Spirito in Sassia, alle spalle del Vaticano, è stato frenetico. Gli uomini della sicurezza hanno allestito transenne e delimitato il perimetro del piazzale antistante il luogo della cerimonia con piante di bambù altissime, mentre le hostess, dotate di ombrelloni bianchi per proteggere la sposa dai fotografi, e i cameraman provavano il percorso che avrebbe poi condotto Elisabetta dall'auto all'entrata.

Giornalisti, fotografi e gente comune erano assiepati lungo le transenne. Piccolo fuori programma, ormai un must delle ultime settimane, sono state le inviate di Lucignolo vestite da sposa che hanno cercato di 'invadere' pacificamente il piazzale. Fermate dalla sicurezza sono state poi riportate dietro le transenne dove hanno steso un telo con su scritto 'Flavio sposa noi', in attesa dello sposo.

Gli ospiti vip
Primo a raggiungere il sagrato è stato l'ex ct della nazionale Marcello Lippi, con famiglia al seguito. Nutrito il gruppo dei rappresentanti del mondo dello sport: dal presidente del Real Madrid Ramon Calderon, che non ha rilasciato dichiarazioni, a Jean Todt, da Bernie Ecclestone, testimone dello sposo, a Fernando Alonso. Insieme a Calderon ed Alonso anche l'ex premier spagnolo Josè Maria Aznar e consorte. Giunti con la stessa auto il ct dell'Inghilterra Fabio Capello e Antonio Giraudo, seguiti poi dal vice presidente del Milan Adriano Galliani.

Folto anche il parterre del mondo dello spettacolo e dell'editoria che, a differenza degli sportivi, non hanno lesinato dichiarazioni alle tv e scatti fotografici. Silvana Giacobini, Simona Ventura, Mara Venier e Nicola Carraro, Cesare Lanza, sono giunti l'uno dopo l'altro mentre la folla presente si sbracciava per richiamare la loro attenzione. Il colpo di scena, specie per il pubblico femminile presente, è stata però l'apparizione al gran completo del noto gruppo musicale pop dei Duran Duran, il cui cantante Simon Le Bon si è concesso alle fan in delirio.

Arriva lo sposo
Alle undici e trenta l'arrivo di Flavio Briatore, in Rolls Royce: subito è entrato in chiesa per poi riuscire dopo mezz'ora a salutare la folla che lo chiamava a gran voce. Poi sono giunti Daniela Santanchè, Luciano Benetton, Valeria Marini, Carlo Rossella, mentre a pochi minuti dall'inizio della cerimonia è arrivato il premier Silvio Berlusconi.

E poi la sposa
La sposa, giunta con quaranta minuti di ritardo su una Hispano Suiza del 1920, è stata scortatissima e blindata fino all'entrata della chiesa, indispettendo i presenti che attendevano il suo arrivo da ore. Vestita da Roberto Cavalli, aveva un abito bianco a sirena con bustino a bretelline, coda larga e un velo di sette metri tenuto da una tiara di diamanti del primo novecento.

Lo zio "chiaccherone"
A riportare il sorriso, poco prima della fine della cerimonia, lo zio della sposa Pasquale Gregoraci che si è lasciato scappare qualche particolare. "Gli sposi erano molto emozionati, c'è stata qualche lacrima tra i parenti. Non so se Elisabetta abbia pianto, perché ero dietro, nei banchi davanti c'erano le autorità. C'erano quattro paggetti, due erano italiani e due inglesi. Della famiglia qui eravamo una trentina", ha concluso lo zio. "Ma in particolare ho temuto che mio fratello svenisse per l'emozione. Alla fine però tutto è andato per il meglio".

All'uscita della chiesa anche la nonna di Elisabetta, da cui la nipote ha ereditato il nome, visibilmente commossa ha rilasciato qualche dichiarazione. "Eli era molto bella, erano tutti visibilmente emozionati. Ho sempre pensato ad un bel matrimonio per mia nipote e per questo le ho sempre detto che doveva comportarsi in modo serio e onesto".

Il commento di Carlo Rossella
Più propenso ai particolari e al racconto Carlo Rossella che ha definito la cerimonia 'un matrimonio da favola'. "La chiesa era piena di peonie e ortensie, i fiori dell'amore, l'addobbo, bianco, era in stile barocco. C'erano molti occhi lucidi e sia il cardinale che il parroco della chiesa hanno centrato i loro discorsi sull'indissolubilità del matrimonio e sulla sua bellezza. La mamma e il papà di Elisabetta erano elegantissimi. I testimoni erano tutti in tight mentre spiccava per bellezza e gusto il cappello della Santanchè in stile inglese.

C'era un'atmosfera incantevole in chiesa, sono state scelte musiche di Schubert e Mozart, il tenore Alessandro Safina ha cantato l'Ave Maria. Il momento più emozionante è stato naturalmente il sì - ha concluso Rossella - la cerimonia è stata interrotta per tre volte dagli applausi". Blindata naturalmente anche l'uscita degli sposi che, coperti dagli ombrelli bianchi sono stati scortati all'hotel Columbus, posto di fronte a Santo Spirito, dove hanno offerto un brunch agli ospiti.

Il party blindato
I festeggiamenti sono proseguiti in serata al castello di Tor Crescenza dove la cena, per 350 persone, prevede un menù semplice composto da: antipasti italiani, risotto primavera, branzino al forno e torta monumentale, di almeno tre piani. Ottocento le bottiglie di vino tra bianco e rosso, mentre un centinaio saranno le bottiglie di spumante, di cui nove da sei litri. Una delle bottiglie sarà personalizzata con il nome degli sposi e data delle nozze, a caratteri neri su oro. Elisabetta, dopo il vestito in stile charleston e l'abito nuziale, indosserà una creazione in grigio perla, bustino a modello sirena, sempre firmata Cavalli.

 

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