di Lietta Tornabuoni
In "Cuori"  sei personaggi sono determinati a sconfiggere la solitudine. Da un testo teatrale di Alan Ayckbourn l'ultimo incantevole film di Alain Resnais, narrato con leggerezza, ironia e una giusta dose di malinconia
Laura Morante e Lambert Wilson
Alain Resnais, 83 anni, gran maestro francese, ha tratto un film incantevole, recitato benissimo, da un testo teatrale di Alan Ayckbourn, lo stesso autore di cui aveva portato al cinema nel 1993 'Smoking/No Smoking'. 'Private Fears in Public Places' ('Cuori') è una breve commedia umana con sei personaggi pateticamente decisi a sconfiggere la solitudini e a trovare la felicità. I frammenti delle loro esistenze sono scanditi dalla neve che cade su Parigi; gli incroci tra personaggi sono divertenti e imprevisti; gli attori sono perfetti.

Un vecchio irascibile immobilizzato a letto insulta e grida contro tutti. Un barman ascolta con pazienza gli sfoghi di un disoccupato alcolizzato e cerca di aiutarlo. Un agente immobiliare scopre nelle videocassette che gli presta la collega pornofilm che gli ridanno vitalità; una segretaria e badante notturna legge la Bibbia e dà piccoli spettacoli sexy per il malato che assiste. Una ragazza mette avvisi sui giornali per trovare partner spesso deludenti o rischiosi.

Ayckbourn piace a Resnais "per come costruisce la trama, manipola il tempo e concepisce la regia dando all'immaginazione il suo posto". Resnais piace allo spettatore per la forza con cui i personaggi vogliono togliersi di dosso la solitudine, con tutte le difficoltà che questo comporta in un mondo popolato di folle solitarie.

Ma tutto è narrato con una leggerezza affascinante, con ironia, con momenti di malinconia o abbandono che spezzano il cuore. I personaggi si allineano e confondono come oggetti in una vetrina bene allestita, oppure come amici che conosciamo bene.

Cuori, di Alain Resnais,
con Sabine Azéma, Laura Morante,
Pierre Arditi, André Dussollier