Sull'eredità di Pavarotti, la vedova ha 'ceduto' sulla casa di Montecarlo, mentre la villa di Santa Maria Mugnano resterà a lei e alla piccola Alice. A giorni i legali depositeranno le richieste della "divisione parziale" del patrimonio su cui le parti si sono accordate

 

Modena, 1 luglio 2008- Dicono che il Grande Freddo fra Nicoletta Mantovani, vedova Pavarotti, e le tre figlie del tenore da sempre schive ai riflettori della cronaca, non sia finito. Sorrisi e scambi di gentilezze formali, niente di più.

Ma l’intesa sull’eredità, quella che rimette a posto la divisione di gran parte del «tesoro», c’è. E’ stata siglata nei giorni scorsi dai rispettivi avvocati e adesso attende le necessarie autorizzazioni di legge dal tribunale di Modena per essere operativa.

Nicoletta si è vista in città nel fine settimana. Un incontro con gli avvocati, una serata di gala intitolata al Maestro durante la quale ha avuto un piccolo malore, poi via. E’ tornata a Capri dove ha raggiunto la piccola Alice e una amichetta della bimba per terminare le vacanze. Intanto, a giorni il legale di Giuliana, Cristina e Lorenza Pavarotti, Fabrizio Corsini, e quelli di Nicoletta, Giorgio e Annamaria Bernini (quest’ultima eletta nelle file del Pdl) depositeranno al giudice Stanzani le richieste della «divisione parziale» del patrimonio su cui le parti si sono accordate.

Dato che ci sono di mezzo un’eredità e una minorenne — Alice — serve l’autorizzazione del tribunale attraverso un preciso iter di legge, che metta nero su bianco l’intesa siglata alla luce di tre testamenti, del trust americano e degli accordi presi fra moglie e figlie. Infatti, queste ultime si erano irrigidite dopo la morte del padre e dopo aver chiesto conto di tutto il patrimonio (pare oltre 150 milioni), hanno avanzato richieste precise ora evidentemente esaudite. In ballo c’era una possibile causa civile, che ora pare tramontata. Il patto attuale comunque è definito «parziale» perché comprende gran parte (ma non tutti) dei beni dell’inventario stilato dal notaio Giorgio Cariani di Vignola, gli appartamenti a New York e altri beni contenuti nel trust americano. Riguarderanno un secondo capitolo, pare già tracciato, le partecipazioni a cinque società (Lupa web, Sporting due, Pavarotti international, Equipromotional e Iride) e i diritti d’autore, che pure sono contenuti nell’inventario Cariani, oltre ad un altro «tesoro» costituito da opere d’arte e depositato all’estero.

E di questo si parlerà dopo l’estate. Ma sui dettagli del patto di questi giorni sia Nicoletta Mantovani sia Giuliana, Cristina e Lorenza Pavarotti tacciono. Eppure qualcosa trapela. La grande villa di Modena, immersa nel verde di Santa Maria di Mugnano resta a Nicoletta e alla figlia Alice, a cui dovrebbe andare anche tutto il grande parco che circonda l’immobile con il ristorante, la maxi piscina e le strutture che per anni ospitarono il circolo ippico dei concorsi mondiali. Alle tre sorelle Pavarotti va invece l’appartamento del condominio Victoria a Montecarlo, dove il Maestro aveva la residenza e la villa sulle colline di Pesaro, dove il padre firmò il testamento (il secondo) del 29 luglio 2007. E questa prima parte di intesa spartisce anche tre fabbricati con appartamenti e garage a Modena, arredamenti, opere d’arte e famosi abiti di scena dotati di un valore affettivo.

Dunque il feuilleton continua. Fabrizio Corsini, legale delle tre figlie del maestro si defila: «Notizia prematura. Stiamo collaborando a un accordo di divisione parziale che dovrà essere preventivamente autorizzato dal tribunale». Per ora stop, in attesa della prossima puntata.

di BEPPE BONI

 

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