Azzurri battuti 3-2 dal Belgio che per oltre metà partita gioca in dieci. I due gol segnati da Rossi, entrambi su rigore. Tanti errori e nervosismo. Casiraghi ammette la delusione e poi assicura: "Io vado avanti". E Abete conferma: "Il ct rimane, progetto anche per gli Europei"

  

dal nostro inviato MARCO MENSURATI
PECHINO - Finisce malamente l'avventura olimpica del calcio azzurro. Dopo novanta minuti di confusione mentale e presunzione, i ragazzi di Casiraghi cedono il passo a un Belgio razionale e roccioso che pur giocando per più di metà partita in dieci mostra una freschezza sorprendente.

Un risultato deludente, che distrugge il lavoro di un intero anno, come sottolinea il ct Casiraghi a fine partita.

"C'è grande delusione - dice il ct - Dispiace che sia finita così. Ai ragazzi ho detto di andare a testa alta perché hanno lottato fino alla fine". Analizzando la partita, Casiraghi ammette che la squadra ha "avuto problemi di brillantezza sia in attacco che in difesa". "Per questo - aggiunge - non siamo riusciti a sfruttare la superiorità numerica". Quindi sfuma le responsabilità dei suoi ragazzi sui gol incassati: "Il primo è stato strano, sul terzo sono stati bravi loro. Solo il secondo non dovevamo prenderlo". Malgrado la delusione, Casiraghi non vede nubi sul suo futuro e quando gli chiedono se ha una clausola come Donadoni sul raggiungimento delle semifinali risponde: "Quale clausola? Io sono un piccolo coach. Vado avanti".

Abete conferma quanto detto da Casiraghi, la collaborazione continua: "Il ct rimane, questo è un progetto studiato non solo per le Olimpiadi ma anche per gli Europei 2009" che cominciano il 5 settembre.

E dire che la gara si era pure messa nel migliore dei modi per l'Italia che dopo 17 minuti aveva trovato un gol su rigore e l'espulsione per fallo da ultimo uomo del difensore centrale avversario Vermeaelen. Il rigore di Rossi, perfetto, e la superiorità numerica avevano dato a tutti l'illusione che la semifinale contro la vincente tra Costa D'Avorio e Nigeria fosse una formalità.

Ma la serata doveva essere ancora lunga per l'Italia. Che si complica la vita da sola. Il vantaggio sembra danneggiarla a livello psicologico. Distratta dietro, leggera davanti, impercettibile a centrocampo la squadra di Casiraghi per tutta la restante parte del primo tempo sembra l'esatto opposto degli avversari. I giocatori del Belgio, infatti, non rinunciano alla superiorità numerica a centrocampo. Dopo l'espulsione di Vermaelen, Vertonghen arretra e va a fare il centrale difensivo. Il quarto uomo di centrocampo diventa così Dembele. Fisico, potente eppure veloce, l'attaccante dell'Az Alkmar è l'uomo che fa la differenza. Non è un caso che sia proprio lui a punire l'inconsistenza azzurra. Al 23' stacca su Criscito addormentato e colpisce nitidamente verso la porta.

Viviano è battuto ma c'è Cigarini sul palo che respinge. Secondo il guardalinee a palla è però entrata. Se sia vero o meno (rimarrà sempre un mistero anche se la sensazione è che no: non è entrata) resta che Cigarini è in posizione non-sense (doveva stare almeno un passo in avanti).

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Il gol non scuote minimamente gli azzurri che continuano nella loro irritante galleria di errori. Giovinco e Rossi insistono in dribling stucchevoli. Acquafresca non azzecca un affondo. Montolivo, Cigarini e Nocerino sono presi in mezzo dalla corsa dei quattro centrocampisti. Un paradosso. Con un uomo in meno gli azzurri si trovano, praticamente, in inferiorità numerica. E così è quasi matematico quello che succede alla fine del primo tempo. Assist da manuale di MArtens, movimento scolastico di Mirallas, Bocchetti deriso, due a uno.

Lo stadio che sin dall'inizio tifa per il Belgio - probabilmente gli strascichi della polemica per la messa in scena contro il Camerun - esplode. Casiraghi e Zola non aspettano nemmeno che l'arbitro fischi la fine del primo tempo per rientrare negli spogliatoi.

Il secondo tempo è un film scontato. L'Italia che spinge. Il Belgio che aspetta e riparte. Solo che gli azzurri sono poco lucidi mentre il Belgio è in palla. L'arbitro neppure aiuta gli uomini di Casiraghi quando al 55' vede una simulazione di Rossi laddove invece l'attaccante del Villarreal era stato travolto da Bailly. Sarebbe stato rigore ed espulsione del portiere. Ma forse l'Italia in fatto di simulazioni aveva qualcosa da farsi perdonare.

A mezz'ora dalla fine Casiraghi comincia con i cambi. Dentro Abate fuori Cigarini. L'assalto alla porta belga si fa più serrato - in alcuni momenti quasi disperato. Come quando Motta, è bene ripetere: Motta - non sapendo che fare spara da centrocampo verso la porta avversaria. Al Belgio basta spezzare il ritmo all'italiana, con perdite di tempo, palle in tribuna, giochetti vari.

Il fantasma del naufragio è lì, a 18 minuti quando in uno degli assalti De Ceglie trova un guizzo insperato e ispira a De Roover un'entrata fallosa, evidente anche se forse non propriamente indispensabile. L'arbitro è a non più di trenta centimetri di distanza dal luogo del delitto. Calcio di rigore, che poi era l'unico modo in cui l'Italia più brutta vista sin'ora poteva pensare di fare un gol al Belgio.

Che nel giro di cinque recupera il vantaggio e chiude la partita. Il gol è un capolavoro di Dembele che si beve mezza Italia e da fuori infila Viviano. Che poi cade nella provocazione (colpevolmente ignorata dall'arbitro) di Mirallas e si fa cacciare via. Tre a due e nove minuti di ancora da giocare. Dieci contro dieci: dentro Consigli a sostituire Viviano fuori Motta; dentro Candreva fuori Abate. Ma l'Italia ormai è in ginocchio. Finisce 3-2

ITALIA-BELGIO 2-3 (1-2)

Italia - (4-3-2-1) - Viviano; Motta (Consigli 80'), Bocchetti, Criscito, De Ceglie; Cigarini (Abate 61', Candreva 81'), Montolivo, Nocerino; Rossi, Giovinco; Acquafresca. All.: Casiraghi.

Belgio - (4-2-3-1) - Bailly (Ma-Kalambay 68'); De Roover, Vermaelen, Simaeys, Pocognoli; Haroun, Vertonghen; Martens (Vandenborre 20'), De Mul, Dembele; Mirallas. All.: De Sart.

Arbitro:
Baldassi (Arg);
Marcatori: Rossi (I) 18' rig e 74' rig, Dembele (B) 23' e 79', Mirallas (B) 46'.
Ammoniti: Rossi (I), Simaeys (B), Montolivo (I);
Espulsi: Vermaelen (B), Viviano (I).

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