Eletta Miriam Leone, 23 anni di Acireale. Esclusa e poi ripescata

SALSOMAGGIORE - Dal ripescaggio al trionfo. La siciliana Miriam Leone, 23anni, nata a Catania e residente ad Acireale, è la nuova Miss Italia.

Era stata eliminata nelle serate precedenti ma è rientrata in corsa ad inizio della finalissima grazie al ripescaggio da parte delle due giurie in studio, quella tecnica e quella giovanile.

SFIDA IN CASA - Miriam Leone ha superato nell'ultima gara la corregionale, e catanese anche lei, Marianna Di Martino De Cecco. Miriam, nata il 14 aprile '85, ha occhi verdi, capelli rosso-rame (una caratteristica insolita per Miss Italia) ed è alta 1,76. Era arrivata a Salso con il titolo di «Prima Miss dell'Anno 2008» (era stata eletta nella notte di San Silvestro su Raiuno da Rimini, nel programma condotto anche in quel caso da Carlo Conti). Eliminata martedì scorso, alla prima delle quattro finali di Miss Italia, Miriam è stata ripescata all'inizio dell'ultima diretta tv, prima del «rush» della finalissima. Ha vinto anche la fascia di Miss Cinema, che ora dovrà cedere - come da regolamento - alla seconda classificata, Valentina Mio, 18 anni, bionda friulana di Pordenone che vive a Porcia. «Credo che il cinema ti porterà fortuna», ha augurato in diretta a Miriam il presidente della giuria tecnica, Enrico Lucherini. Miriam si è diplomata al liceo classico e frequenta la facoltà di Lettere a Catania, indirizzo «arti e spettacolo»: le mancano due esami per laurearsi. Intanto lavora in una radio locale e nel tempo libero scrive poesie e fa trekking sull'Etna. «Vorrei anche lanciarmi con il parapendio - ha confidato - per provare la sensazione di volare».

LA FAMIGLIA - Ad Acireale vive con la famiglia: il padre Ignazio (insegnante in pensione), la mamma Gabriella (impiegata) e il fratello Sergio, 19 anni, studente di pianoforte al Conservatorio di Catania. Senza dimenticare il gatto Gaetano, detto «Ninni». Della sua Sicilia ama in particolare Leonardo Sciascia e, nella musica, Carmen Consoli. Già a gennaio Miriam sognava la corona, mai poggiata sul capo di una ragazza dai capelli rossi perché, sostiene lei, il prototipo della «rossa è meno rassicurante e non è facilmente associato ad una ragazza acqua e sapone». Il suo caso - si disse allora - potrebbe essere l'eccezione che conferma la regola. Così è stato.

 

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