MediaBuzz BrandFino a qualche anno fa, anche per una piccola azienda e per i local business, il modello prevalente per promuovere un prodotto, un servizio o un brand era quello di ideare campagne pubblicitarie, con spot tv, radio, pubblicità su stampa (anche locale) che hanno sempre avuto (e continuano ad avere) un carattere invasivo: sono di fatto interruzioni della fruizione di un programma televisivo o radio, ma anche interruzioni del flusso informativo sulla carta stampata. Un modello di questo tipo non poteva funzionare su internet, un mezzo pienamente interattivo in cui è l’utente a decidere i tempi di fruizione, e ancor meno poteva funzionare con il mobile web e le applicazioni mobile.

Ecco quindi che è proprio grazie alla rete internet che sono nati nuovi modi di promuovere prodotti e servizi, basati sulla premessa che l’utente in internet non è disposto ad accettare interruzioni, ma è in cerca di informazioni utili e soluzioni ai propri problemi. In questo contesto è nato e si è sviluppato il content marketing, una forma di marketing che coinvolge gli utenti, creare brand awareness e buzz intorno ad un prodotto fornendo contenuti utili.

Fornire contenuti utili al proprio pubblico potenziale ed alla propria audience significa quindi creare attenzione sui propri prodotti servizi, il che si può tradurre in:

  •  Maggiori visite al proprio sito web
  • Maggiori conversioni, vista l’utilità dei contenuti proposti
  • Maggiore buzz e condivisioni sui social media
  • Migliore ranking del proprio sito.

 

Non è un caso che il content marketing, anche su mobile, sia una delle strategie su cui le aziende investiranno maggiormente nei prossimi anni. In questo settore in continua crescita sta avendo successo una start up londinese, ma gestita da italiani: si tratta di Mediabuzz e grazie al talento di italiani che, come spesso succede, si è potuto esprimere all’estero, sta facendo scuola grazie ai clienti internazionali gestiti ed al blog che è ormai un punto di riferimento per il content marketing.

Insomma, su internet ed anche sul mobile web i paradigmi si sono capovolti: non bisogna essere diretti ed invasivi, ma bisogna di fatto aiutare gli utenti. Questo è vero non solo nel mobile web, ma anche per le aziende che hanno sviluppato applicazioni native. Anche in questo settore si è cercato da tempo la “quadratura del cerchio” ed anche qui è emersa subito la consapevolezza di cercare soluzioni per gli utenti. Insomma, l’applicazione di una azienda o di una attività locale deve aiutare l’utente, implementando soluzioni come:

  •  Contenuti utili e costantemente aggiornati
  • Push notifications non invasive, ma che forniscano soluzioni ed informazioni utili agli utenti
  • Soluzioni clic to call, per chiamare l’azienda/local business con un solo clic
  • Soluzioni clic to book, per prenotare direttamente dall’applicazione
  • Programmi fedeltà, basati ad esempio sui check-in.

 

Insomma, anche tra le applicazioni mobile, il must è sempre uno: essere utili, mai invasivi e favorire la condivisione delle esperienze degli utenti sui social.