Yves Saint Laurent

"Sono sconvolto ma non voglio trasmettere né le mie emozioni né il mio dolore. E' tutto privato e li serbo con me". Pierre Bergé, compagno di lavoro e di vita di Yves Saint Laurent, si chiude a riccio nel comunicare la notizia della morte dello stilista.

"Yves Saint Laurent era riservato e timido, ma poteva essere allegro e molto divertente - aggiunge - non ha per nulla sbagliato perché ha accompagnato l'evoluzione delle donne". "Quando un artista ha successo, come ne ha avuto Saint Laurent - dice ancora Bergé - significa che non era certo confuso e sapeva bene quello che faceva. Sapeva perfettamente che aveva rivoluzionato l'alta moda e conosceva l'importanza del posto che aveva occupato nella seconda parte del 20/o secolo". "Da molti anni non usciva più, vedeva troppo poca gente - nota Bergé - Si muoveva soltanto, accompagnato dal suo autista, dal suo domicilio alla casa di moda. E' cosi', in questo breve percorso, che vedeva la vita nella strada". Una cosa da conservare, "un modello emblematico, è senz'altro lo smoking. E' quello che simbolizza meglio - conclude - la complicità di Yves Saint Laurent con le donne".

Le invenzioni stilistiche di Yves Saint-Laurent resteranno immortali: dal nude-look allo smoking femminile, dagli abiti esotici alle sahariane in chiave urbana e al trench in lucido vinile, ogni donna moderna, anche senza saperlo, gli deve qualcosa del suo stile.

Nato in Algeria nel 1936 da una agiata famiglia francese, Yves saint-Laurent, insieme con Christian Dior e Coco Chanel ha rappresentato non solo l'apice della moda francese del 900, ma anche l'egemonia dell'eleganza europea, un'eleganza che, tuttavia, nelle sue mani è sempre stata cosmopolita e aperta anche alle piu' lontane suggestioni.

Tornato giovanissimo in Francia, a Parigi, dopo aver vinto un concorso per giovani talenti, Yves a 17 anni entra nella maison Dior e diventa ben presto il braccio destro del fondatore. Nel 1957 succede a Christian Dior stroncato da un infarto a Montecatini. Yves ha solo 21 anni, resterà nella grande maison fino al 1960 quando dovra' andare militare in Algeria. Quando torna a Parigi il suo posto e' gia' stato occupato da Marc Bohan.

Questo lo spinge a fondare una sua casa di moda, insieme con l'amico e sodale Pierre Bergé, con il quale restera' unito l'intera vita. Nel 1962 apre quindi il suo primo atelier in rue Spontini (si traferira' poi al numero 5 di Avenue Marceau) , ed è subito il successo. Da quel momento la storia della moda moderna non potrà più presindere da lui: le sue collezioni via via si ispirano ai più grandi pittori moderni, da Matisse a Mondrian, da Picasso alla pop art, i suoi abiti amalgamano etnie e suggestioni orientali, il suo stile lavora sull'esotismo senza mai cadere nel 'costume'. Gran rigore formale e abbinamenti insoliti, tradizione e coraggiosa novità, come le famose trasparenze del nude look che impone alla compassata borghesia e il celeberrimo tailleur pantaloni con i revers in raso come un tuxedo, che fa indossare alle signore. YSL, come è poi stato convenzionalmente chiamato, oltre all'alta moda lancia anche il suo pret-a-porter (Ysl Rive-Gauche) e stordisce il mondo con inconfondibili e poi famosi profumi. La sua moda diventa tra le più celebrate nel mondo, è il primo degli stilisti a entrare nei musei.

Nel 1999 il marchio viene acquistato dal gruppo Gucci, guidato da Domenico De Sole e dal creativo Tom Ford. Quest' ultimodiventa anche stilista del pret-a-porter Saint Laurent (cosa che il grande Yves mal sopporta) mentre il maestro continua a mantenere la sua maison di haute couture con la quale continua anche ad andare in passerella, fino alla chiusura definitiva dell'atelier nel 2002. Yves Saint Laurent e Pierre Berge' danno pero' vita ad un'altra iniziativa, la Fondazione che prende il nome del grande couturier e che ha lo scopo non solo di conservare il suo archivio e tramandare il suo stile, ma anche aiutare la nascita di nuovi talenti della moda.

Intanto la maison Saint Laurent, passata insieme con Gucci sotto l'egida del gruppo Ppr di Francois Pinault, vede un altro avvicendamento stilistico: andato via Tom Ford, e' arrivato l'italiano Stefano Pilati e, con lui, dopo tanto malcelato veleno, sembrano anche migliorare i rapporti con il fondatore, tanto che alle sfilate si rivede perfino Pierre Bergé, oltre a Catherine Deneuve, cliente e amica della maison, una delle più celebri dive immortalate gia' nel 1966 con lo smoking firmato YSL.

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