SANGUE DI SERPENTE cover

Italo Gasperini è un attore e sceneggiatore di notevole talento che occupa da molti anni un posto di rilievo nel panorama del cinema italiano. Istriano di origini, ma romano d’adozione, Italo da alcuni anni si dedica prevalentemente alla scrittura. “Sangue di serpente” è un suo libro che ho particolarmente apprezzato e che ha avuto l’onore di essere pubblicato dalla Curcio Editore.


 

Ambientato nel mondo della boxe, l’opera è incentrata su tre personaggi “forti”: un pugile deciso a rinverdire sul ring il mito del padre, un anziano allenatore che accetta la sfida di “prepararlo” nella difficile sfida e un ex boxer, la cui carriera è stata bloccata da un grave incidente in moto. Tre destini che si incrociano dando vita ad una storia di amicizia e di sentimenti, ma anche di rivalità, di cinismo, di ambizione sfrenata. Una metafora della nostra società violenta, nella quale si affermano spesso valori distorti e cattiverie gratuite, ma dove, nonostante tutto, non deve mai venir meno la speranza, anche se, nello specifico, ci viene risparmiato lo scontato happy-end finale. Il pregio maggiore di questo lavoro è nel taglio cinematografico della scrittura, evidentemente la professione “principale” di Italo ne condiziona piacevolmente lo stile. In “Sangue di serpente” le parole sono al servizio delle immagini evocate: leggendo si ha la continua sensazione di visualizzare la trama, in un crescendo di suggestioni ed emozioni che coinvolgono in modo davvero speciale. Non a caso l’idea del libro è stata ripresa da un racconto inizialmente destinato al grande schermo. A parte questo, mi ha particolarmente colpito il ritmo serrato e la sincerità dell’autore che riesce a trasmettere dalla prima all’ultima riga passione, energia e sanguigna partecipazione. Davvero un’ottima prova.