Da alcuni giorni è arrivato nelle sale del territorio nazionale il film PICCOLA PATRIA, esordio nel lungometraggio di Alessandro Rossetto, già apprezzato documentarista. La pellicola, prodotta dal coraggioso imprenditore cinematografico indipendente Gianpaolo Smiraglia per Arsenali Medicei, in associazione con Jump Cut di Luigi Pepe, è distribuita da Istituto Luce Cinecittà: già presentata in concorso nella sezione Orizzonti all'ultima Mostra di Venezia, è stata successivamente proiettata al Festival di Rotterdam nella sezione Spectrum dedicata a "film e registi che offrono un contributo essenziale alla cultura cinematografica internazionale".

piccola patria

Piccola Patria racconta, sullo sfondo di un'estate calda e soffocante nella provincia del Nordest italiano, tra rigurgiti indipendentisti e istinti xenofobi, la storia di due ragazze e del loro desiderio di andare via dal piccolo paese dove vivono. Se il ricatto sessuale appare l’unica opportunità per poter pensare una vita altrove, ecco un inquietante intreccio tra bisogno d’amore, vendette, tradimenti e il ricordo di una violenza subita. L’autore muove i fili di queste ambigue passioni, pronte ad esplodere in tutta la loro violenza repressa, sullo sfondo di un paesaggio dove la città e la campagna si confondono in triste simbiosi. Ma è proprio l’ambientazione a dominare lo schermo, trasmettendo angoscia e disagio: i personaggi sembrano quasi al servizio delle location più che della storia stessa. Il grande merito di Rossetto è quello di non lasciarsi tentare dall’enfatizzare l’aspetto noir, quanto quello di valorizzare un universo umano che grida dolore e disperazione ma anche una voglia di riscatto non sempre premiata. Un debutto davvero notevole per un film che ti entra nella pelle, piano piano ma inesorabilmente: commovente, cinico, a tratti rabbioso, ma sempre convincente. Bravissimi gli attori, quasi tutti sconosciuti al grande pubblico, tra i quali ritroviamo il bravissimo Giulio Brogi, l’indimenticato protagonista dell’Eneide televisiva. Molto suggestiva la fotografia che conferisce all’opera un affascinante sapore di realismo. Piccola Patria dimostra che oggi è ancora possibile realizzare prodotti di grande spessore, anche senza budget milionari, ma con la tenacia, l’impegno e tanto amore per il cinema.