Conosco Luciana da tanti anni: dagli inizi, in terzetto con Tony Morgan e Francesco Mele, fino alla costituzione del gruppo al femminile “Le sbandate”. L’ho vista recitare molte volte a teatro, assistendo ai suoi divertentissimi spettacoli. Lei è particolarmente adatta alle commedie brillanti, in ruoli scoppiettanti e carichi di verve che le consentono di esaltare la forte presenza scenica e la contagiosa simpatia. Da tempo ormai è una realtà nel panorama degli artisti italiani. Ho avuto modo recentemente di ammirarla sul palcoscenico e l’ho trovata ancor più maturata e padrona dei propri mezzi espressivi. Reggere oltre un’ora e mezza da sola non è facile, ma Luciana è capace di questo e di altro, per lei nulla è impossibile. La performance in questione si riferisce allo spettacolo “Nei panni di una donna?”, scritto da lei stessa con Riccardo Graziosi, nel quale la Frazzetto interpreta a modo suo vari personaggi di donna, mettendo alla berlina vizi, tic e manie dei giorni nostri. Un pretesto per fare una garbata quanto ironica analisi della società attuale, dove i valori sono capovolti e l’apparenza privilegiata all’essenza. Senza trascurare un tema serio e importante come il femminicidio, durante il quale Luciana riesce persino a commuovere il pubblico. Il tutto trattato senza volgarità, cadute di gusto o tentennamenti. Brava! E bravo anche il regista Massimo Milazzo, che riesce a gestire l’esuberanza dell’attrice al netto da sbavature, evitando il pericolo della ripetività o del già visto.

Luciana Frazzetto