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ANSIA

''All'inizio tutto era stupendo, ero innamorata di un uomo che mi riempiva la vita....ho scoperto che ha passato un week - end con un'altra. Ho perdonato, senza di lui non riesco a vivere. La mia vita però è cambiata. Odio stare in casa e quando sono sola mangio continuamente. Sono ingrassata, ho cercato di perdere i chili in più, ma niente da fare. Non riesco più a fare l'amore, quando si avvicina scappo. Ora lui mi dice di avere fiducia, di non essere più angosciata e di cercare di ricostruire il nostro rapporto, ma l'ansia...''Laura R. ''Vivo da sola da tre anni, ho un lavoro che mi piace, per me vivere sola è diventato un modo di essere, con molte situazioni piacevoli, alle quali non saprei più rinunciare. Ogni volta che Marco, il mio attuale compagno, mi chiede di vivere insieme, cambio discorso, ho paura, divento an-siosa e mi viene voglia di fuggire.'' Silvia B. Storie diverse, ma unite da un'unica problematica: quella dell'ansia. Combattere con il presente e con i ricordi del passato, imparare ad affrontare ogni giorno in modo nuovo la vita, essere bella, simpatica, sorridente e ben vestita, non basta quando si ha quel ''qualc-osa'' dentro. Sembra che oggi l'ansia sia di moda, ma che cosa è veramente? E' uno stato strettamente connesso con la paura: una ''paura indeterminata'', come affermano molti psicologi. E' uno stato spiacevole di tensione dal quale si desidera fuggire. E' la paura dell'insicurezza. La sua origine la si può cercare nell'in-fanzia, nello stato di dipendenza del bambino dall'adulto. L'abbandono, le carenze emotive, la perdita d'affetto, fanno sorgere sentimenti di insicurezza, stati che si finisce per temere.

'' Aspetto le sue telefonate, passeggiando per la casa nervosa-mente, guardo continuamente l'orologio, mi mangio le unghie e fumo una sigaretta dietro l'altra. Non ho fiducia, ho sempre mille pensieri. Se non è puntuale, la mia ansia aumenta e mi sento ma-lissimo; cerco di tranquillizzarmi da sola, ma non ci riesco.'' Maria L.  La paura dell'insicurezza è considerata l'ansia fondamentale. Sono le cause che originano la paura, ma sono le persone a originare l'ansia. '' Ho una bellissima bambina di 4 anni, mi dice Federica, ma ho un enorme problema: non vuole andare a letto se non ha la luce accesa; non riesco altrimenti a farla addormen-tare, piange continuamente.'' I bambini sono vulnerabili ad avvenimenti nuovi quali: il buio, gli animali, i tuoni e i lampi, che scatenano sentimenti di incertezza, non risolvibili immediatamen-te. La paura del buio, nel bambino, non compare fino ai tre anni, poiché è solo a quell'età, che riesce a rappresentare il proprio mondo mentalmente: quando si spegne la luce la stanza può essere invasa da fantasmi e da animali feroci. Una volta formata, quest'idea diviene operante e se non viene fronteggiata in modo soddisfacente, si arriva allo stato di incertezza. Situazioni analoghe accadono anche agli adolescenti '' Mia figlia Francesca, di 13 anni, ci racconta Michela M., avverte a volte un'improvvisa paura, come se stesse per succedere qualcosa di terribile, si sente agitata, inquieta, ha spesso mal di testa, si addormenta con difficoltà e non riesce a riposare bene.'' Ciò avviene quando si ha uno scarso concetto di sè, che fa pensare di non essere all'altezza degli altri e delle situazioni da affrontare. Può ca-pitare che una ragazza voglia iscriversi all'università, che ha frequentato il padre, ma tema di non riuscire a superare gli esami, cosa che le crea tensione. Quale significato ha quindi il termine ansia? Non esiste un'unica definizione. Il termine si usa comunemente per individuare tutti quegli stati spiacevoli di ten-sione, sconforto, inquietudine e preoccupazione causati da minacce al benessere a all'autostima e anche per individuare i conflitti, le frustrazioni e i condizionamenti che determinano un comportamento non adeguato alle proprie capacità. Un livello mi-nimo di ansia può servire, perchè costituisce uno stimolo alla creatività e alla soluzione dei problemi. Quando può diventare pericolosa? Uno stato acuto di ansia può risultare paralizzante dal punto di vista emotivo e determinare un senso di impotenza tale da limitare l'efficienza e da provocare uno stato di profon-da disperazione. Può diminuire la capacità di attenzione e mani-festarsi distrazione e svogliatezza, come facilmente si possono notare manifestazioni somatiche: vertigini, mal di testa, nausea,  vomito e disturbi sessuali o del sonno. La persona ansiosa, in-fatti, come abbiamo visto, si addormenta con difficoltà, dorme poco e male e non riesce a riposare, si agita e a volte soffre per gli incubi. Può capitare che una adolescente in preda ad un attacco di ansia profonda, cerchi invano la causa misteriosa del suo star male, senza trovarla. Solo, dopo un attento esame, si scopre che i motivi sono più generali e profondi: rapporti con i genitori e i compagni, preoccupazioni scolastiche, paure e sensi di colpa, scatenati da pulsioni sessuali e aggressive. La ragazza va infatti aiutata, prima che l'ansia e le risposte fornite, qua-li l'isolamento, gli insuccessi scolastici e i sintomi somatici, possano diventare un modo di vivere. Quasi tutti abbiamo speri-mentato in situazioni pericolose o stressanti stati di ansia e di tensione. Questi sono talmente diffusi che in determinate situa-zioni possono diventare anche specifici, come il timore di parla-re davanti a un gruppo, ma tutto ciò  è nella norma. Sono invece da considerarsi diversi gli stati di angoscia, che costituiscono la caratteristica prevalente delle nevrosi; ciò avviene quando l'individuo vive in un continuo livello di tensione superiore a quello di una persona normale.

Come si comporta chi soffre d'ansia? Da una ricerca è emerso che chi soffre d'ansia, come prima cosa, va dal medico di fiducia, pur sapendo che la risoluzione dei problemi è diversa. Usa poi i farmaci, pensando, che possano alleviare i sintomi e non attri-buisce un ruolo importante nè allo psichiatra nè allo psicologo, perchè, ''sono quelli che curano i matti''.

Che fare invece? Come prima cosa tener presente queste sei regole:

1) Pensare che un po' di ansia non fa male, ma favorisce la crea-tività.

2) Cercare di aumentare l'autostima.

3) Provare a migliorare il controllo della propria emotività.

4) Evitare farmaci non adatti quali gli antidepressivi e i sedativi.

5) Utilizzare metodi di autodistensione.

6) Consigliarsi con uno psicologo o uno psichiatra

Per poter superare l'ansia uno dei metodi psicoterapeutici mi-gliori è il Training autogeno: tecnica di autodistensione psichi-ca e somatica. Rivolgendo l'attenzione su noi stesse, si arriva al rilassamento e dalla concentrazione alla calma. Chi intende superare i disturbi di origine nervosa, dormire meglio, godere di una migliore concentrazione e determinazione nell'affrontare la realtà quotidiana e aver un maggior controllo delle situazioni interiori, può trovare un aiuto prezioso nella pratica degli esercizi del T.A. Questi sono divisi in una prima serie di sei inferiori, rivolti al corpo e una seconda serie di superiori, che riguardano la psiche; distinti secondo livelli diversi di com-plessità. Naturalmente per una buona riuscita è indispensabile l'aiuto di uno psicoterapeuta.


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