I
DUE VOLTI DI INTERNET
"I
due volti di Internet", il nuovo saggio di Marco Migliozzi e Giuliana
Venticelli, non è il classico testo trionfalistico su Internet
, o il solito libro tecnico destinato agli "smanettoni" della
Rete. E' un testo critico. Per questo ci piace. Perché fa un po'
di chiarezza sul World Wide Web, considerato, a torto, negli ultimi anni,
una sorta di "pietra filosofale", un Re Mida tecnologico capace
di trasformare in oro tutto ciò che tocca. L'entusiasmo per il
Web è stato gonfiato a dismisura dal lancio della cosiddetta New
Economy: sembrava che ogni sito pubblicato sulla Rete fosse in grado di
trasformare l'autore in un nuovo ricco. Qualcuno (sicuramente i primissimi)
ha sicuramente incamerato guadagni consistenti. Poi il giocattolo si è
rotto, anche in America. Ecco perché è necessario riflettere.
Internet ormai, volenti o nolenti, fa parte della nostra esistenza. Lo
utilizziamo per diletto o per lavoro, e il numero degli accessi in Italia
è in continua, costante, crescita. E' chiaramente un fenomeno di
massa, e come tale meritevole di essere studiato da un punto di vista
sociologico.
E' quello che hanno gli autori hanno fatto. Esaminando le potenzialità
e gli sviluppi possibili del mezzo, ma anche il cosiddetto "rovescio
della medaglia".
Internet ha sicuramente cambiato il modo di fare informazione, integrandosi
alla perfezione all'interno della nostra civiltà mediatica, anche
grazie alla possibilità di riunire in sé strumenti diversi
come la radio, la televisione, i giornali, il telefono, e facendo soprattutto
leva sull'interattività. Ma non dobbiamo trascurare il problema
della "registrazione della verità": è l'esempio
dell'ipotetico signor Rossi, che esprime su Internet "...una dichiarazione
di interesse pubblico, in veste di esponente di un partito, come portavoce
di una corrente politica, come funzionario dello Stato o, semplicemente,
come normale cittadino [...] il signor Rossi oggi, 1 gennaio dell' anno
200X, dichiara che il cielo è azzurro e pubblica tale notizia sulle
pagine Internet, a un indirizzo preciso; poi il signor Rossi, essendosi
accorto che il cielo non era affatto azzurro, per non fare brutte figure,
cambia la pagina Internet e ne pubblica una nuova versione sullo stesso
indirizzo, dove dichiara che, in data 1 gennaio 200X, il cielo era plumbeo.
Come fare a dimostrare che il signor Rossi, ci ha imbrogliato, modificando
totalmente il contenuto delle sue dichiarazioni?"
Altro problema connesso alla diffusione di Internet su vasta scala (e
dell'informatica in genere) è la riduzione dei posti di lavoro:
perché i fautori della Net Economy non ne parlano mai?
E che dire della sventagliata libertà offerta dalla Rete? Non esiste
forse un sistema denominato Echelon che controlla ogni nostra cliccata?
Sapete cosa sono i cookies? Sapete che sono una forma, più o meno
occulta, di "spionaggio" perpetrato ai nostri danni?
Internet non è uno strumento assolutamente democratico: in un'intervista
(curata da me) apparsa su Infocity, il portale del giornalismo e della
comunicazione, Marco Migliozzi e Giuliana Venticelli hanno dichiarato
che "le persone che hanno la possibilità di usare la Rete
sono un numero estremamente basso, se rapportato all'intera umanità.
Per i navigatori Internet è una miniera di possibilità,
per gli altri resta uno strumento difficilmente utilizzabile. Chi si avvale
di Internet è come chi, a bordo di un motoscafo, compete in una
gara con altri concorrenti che hanno a disposizione solo una barca a remi.
Il divario fra paesi ricchi e terzo mondo diventa ancora più evidente
con la Rete. Ma nello stesso momento Internet può arginare la diffusione
dei modelli americani e l'avanzare della cultura di massa, quando la libertà
di espressione non viene ostacolata; permette di leggere notizie che sui
mass media non vengono pubblicate; rende possibile il confronto immediato
fra le diverse testate giornalistiche e la consultazione della stampa
estera; inoltre può diventare il mezzo di difesa delle differenze
culturali, favorendo la conoscenza di differenti modelli di vita e tradizioni.
Ecco i 2 volti della rete!"
Marco Migliozzi, Giuliana Venticelli
"I due volti di Internet"
Armando editore, Roma
145 pagg.
£. 24.000
www.i2volti.net
gli
autori
Marco
Migliozzi, laureato in sociologia alla Sapienza di Roma, sin dal 1980
si è occupato, come esperto hardware e software, di sistemi di
telecomunicazioni in multinazionali e in aziende pubbliche. Attualmente
svolge la propria attività, nell'ambito dell'ICT, presso una multinazionale.
Giuliana
Ventricelli, laureata in Economia e Commercio presso l'Università
degli Studi di Bari, ha lavorato, con ruoli diversi, nelle maggiori multinazionali
operanti nell'IT. Docente di Informatica, svolge attività di formazione,
seminari e consulenza aziendale. Pubblica articoli sui temi relativi alle
nuove tecnologie nelle imprese.
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