Osservatorio Italiano
a cura di Gian Maria Brega
n°3-

L'ARTE E LE NUOVE TECNOLOGIE


Artista: Giuseppe De Marco - Tutti i diritti sono riservatiL'arte è un bisogno primario dell'uomo. I graffiti rupestri delle grotte paleolitiche testimoniano il bisogno umano, mai sopito, di trasmettere emozioni attraverso uno strumento o un supporto. E' questo il nodo: è impossibile reprimere la sensibilità, e questa affermazione è quanto mai attuale in questi tempi di guerra e paura. L'arte è strettamente connessa al piacere, ma spesso nasce dal dolore, dal vuoto esistenziale, dalla crisi. Il pensiero si fa gesto e crea. Il pensiero diviene tangibile espressione dell'animo. "Il guazzabuglio del cuore umano" è una miniera infinita di suggestioni. L'arte spesso è salvezza dalla crisi. Cito spesso (perché mi piace) l'immagine calviniana ("Il castello dei destini incrociati") del santo che scrive, mentre un leone, mansueto, giace ai suoi piedi. Credo che le nuove tecnologie abbiano dato nuovo impulso al fare artistico perché hanno contribuito ad ampliare il ventaglio delle sensazioni trasmissibili. Il melting pot visivo, uditivo, dinamico di certe realizzazioni cyber sta altresì accentuando un trend già presente nell'arte contemporanea: la trasformazione dell'oggetto artistico nell'evento artistico, la sottolineatura del processo, della struttura del messaggio, dell'importanza dell'artista. Ecco: è ricomparso l'operatore, il demiurgo ucciso e scacciato, vilipeso e umiliato negli ultimi anni. La tecnologia ha riportato alla ribalta la sensibilità, l'Ego e anche questo mi piace. A patto che non si dimentichi mai di giocare la carta vincente dell'interattività: è questo, a mio avviso, il vero asso nella manica delle nuove tecniche artistiche. Si deve puntare molto sull'interazione creativa con il pubblico, avvalendosi del bagaglio immaginifico di tutto il "villaggio globale".

 

 


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