UN
FUTURO DIGITALE PER IL LIBRO?
In
Fahrenheit 451 Ray Bradbury ci affabulò con la storia, neanche
tanto paradossale, della fine del libro, sancita da un regime totalizzante
e sempre più oppressivo. Ora il vecchio tomo di carta figura nuovamente
sulla lista nera delle specie in estinzione, ma per altri motivi. Ad insidiarne
il trono è l'e-book. Che cos'è un e-book? Come afferma Maria
Isabella Viola, in uno dei tanti siti web (http://web.infinito.it/utenti/m/mviola/ebook.htm)
nati con lo scopo di analizzare e divulgare questa nuova forma di trasmettere
informazioni, si tratta di un testo in formato digitale leggibile attraverso
un computer o un apposito apparecchio. Testo che si differenzia da un
normale documento scritto attraverso un wordprocessor o da una pagina
HTML per la maggiore qualità, che si avvicina a quella della pagina
stampata, per la non riproducibilità (su questo punto avrei dei
dubbi
), per i vantaggi derivanti da una migliore fruizione del prodotto
stesso. In parole povere: un e-book sta in pochissimo spazio (un PC o
un lettore dedicato ne possono contenere quantità ingenti), è
aggiornabile (vantaggio particolarmente ghiotto per chi redige testi scientifici),
insomma consente e anzi incentiva quell'interattività che il vecchio
libro non ammette.
Sembra che il successo dell'e-book sia strettamente legato alla diffusione
dei lettori appositi. Il libro va incontro, in questo modo, ad un utilizzo
analogo a quello dei CD, dei DVD o degli mp3. E' destinato forse a divenire
un oggetto culturale "di massa", per quanto ora non sia un prodotto
di nicchia. Il vantaggio della nuova veste elettronica dei testi risiede
forse nella possibilità di divulgare informazione in maniera sempre
più verticale, senza incontrare ostacoli di alcuna natura. Ma la
tecnologia sembra ancora in ritardo rispetto agli scenari prospettati:
si avverte la mancanza di uno standard unico di lettura, per quanto Microsoft
stia facendo i consueti tentativi di monopolizzazione.
Il libro di carta ha i giorni contati? Sembra di no. E poi vuoi mettere
il fascino e la sottile malìa delle pagine stampate? Il sottoscritto
ama definirsi un feticista dei volumi: ogni libro ha il suo odore, che
conserva il ricordo e la memoria della sua storia. Ieri sera, aprendo
le pagine di un vecchio romanzo di Calvino ritrovato nel caos babelico
della mia libreria, ho avvertito il sentore tenue dell'inchiostro e saggiato
i bordi consunti della copertina: la mia mente ha compiuto un viaggio
a ritroso nel tempo, emozioni che un palmare ultratecnologico non mi avrebbe
mai trasmesso.
ARCHIVIO
Progresso e Dintorni
|