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Regia: Luc
Besson
Cast: Serge Riaboukine, Rie Rasmussen, Gilbert Melki,
Jamel Debbouze
Genere: Commedia
Distribuzione: 01 Distribution
Giudizio: * * *
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Pedro
è un ometto dall’aspetto buffo che possiede una grande abilità:
quella di cacciarsi nei guai più grossi. Infatti deve una gran
quantità di denaro ad alcuni malavitosi parigini. Costantemente
vittima di un destino avverso, un mattina decide di gettarsi da un ponte
quando incontra una bellissima donna…
“Non è un film sugli angeli custodi ma su noi stessi ;
sulla necessità di accettarsi per quello che si è. Oggi
vige l’idea che per essere felici bisogna possedere l’aspetto
di Brad Pitt e guidare una BMW. Quando mi guardo allo specchio non vedo
Brad Pitt e anche se posso permettermi una BMW , non penso sia questo
il senso ultimo della nostra vita.”
Con questa considerazione il regista francese Luc Besson spiega il tema
contenuto nella sua ultima pellicola, “Angel-a”. Dopo i successi
ottenuti con “Nikita”, “Leon” “Subway”,
“Kiss of the dragon”(di cui ha curato la sceneggiatura), lungometraggi
dove violenza , malinconia e un senso di amarezza per la vita dominavano
incontrastate(ad eccezione del”Quinto elemento” dove era presente
una buona dose di humor e un plot a lieto fine), con il suo ultimo lavoro
Besson è spinto dal desiderio di proporre una storia più
intimista, poco pretenziosa e per questo gradevole, con un tema che può
sembrare banale ma che nella società odierna è continuamente
presente , divenendo il cruccio di milioni di persone che vedono il benessere
nell’ appagare desideri molto spesso vani e infantili. “Angel-a”
si pone come una favola moderna. Oggi come non mai il cinema ha bisogno
di storie che aiutino a sognare e a distogliere il pubblico dalle preoccupazioni
della vita quotidiana che giorno dopo giorno sembra divenire sempre più
dura e ostile. Come spinto da un’ondata di nostalgia per i tempi
passati, Besson si propone con una pellicola in bianco e nero, che conferisce
all’opera intera un aspetto suggestivo ed in particolare alla città
in cui è ambientata la storia: Parigi. La Tour Eiffell , la Senna,
Notre Dame assumono un aspetto quasi magico ,in linea con l’atmosfera
pregna di humor che domina il copione. La musica è presente in
poche sequenze, ossia quando emerge il dramma interiore di Pedro e dove
il plot narrativo lascia spazio a quel pathos dovuto al sentimentalismo
e battute zuccherose.
La sceneggiatura è costruita sui personaggi dello stesso Pedro
e Angel-a , diversi fra loro per ciò che concerne la fisicità(
lui bassetto con la camminata di uno gnomo isterico , lei una “dark
lady” bionda e altissima) ma identici per ciò che riguarda
un’insicurezza di fondo che li porta a dubitare della loro vera
identità e delle loro qualità. Due personaggi che ,in un
certo senso, incarnano le paure e i dubbi di tutti quegli uomini e quelle
donne che hanno dimenticato cosa significhi amare se stessi .
Nonostante nell’ultimo atto vi siano le classiche battute da soap
opera ,tipo “Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista”
oppure ” Sei la donna dei miei sogni”, la pellicola di Luc
Besson , ad ogni modo, esula da quella pateticità esagerata in
cui molto spesso precipitano i film incentrati sul tema “amore”,
risultando piacevole e per nulla adatto ad un pubblico troppo cinico e
intellettuale.
Stefano Stanzione
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