VetrinaCinema
a cura di Marzia Serra e Stefano Stanzione
   

 

False Verità

Regia: Atom Egoyan
Cast: Kevin Bacon, Colin Firth, Rachel Blanchard, Alison Lohman
Genere: Thriller
Distribuzione: Fandango
Giudizio: *

False VeritàNegli anni’ 50 una ragazza viene ritrovata senza vita nella camera d’albergo di due comici hollywodiani, Vince Collins e Lenny Morris. Il caso viene archiviato come suicidio dovuto ad una dose massiccia di barbiturici. La coppia di attori viene scagionata. Ma dopo questo tragico episodio i due colleghi di lavoro e amici nella vita decidono che la loro carriera è giunta al termine ; la separazione è imminente quanto inspiegabile. Quindici anni dopo l’aspirante scrittrice Karen O’ Connor decide di intervistare i due comici per ottenere informazioni più dettagliate sulla morte della giovane donna, convinta che entrambi nascondano un terribile segreto…

Per anni e anni Hollywood è stata considerata “La mecca del cinema”. Quest’ultima è divenuta in un certo senso l’emblema del tanto acclamato “sogno americano” che vede la sua massima rappresentazione in un archetipo da noi tutti conosciuto: il giovane di periferia che vive una precaria condizione economica , sostenendosi con lavoretti squallidi e per nulla gratificanti e che aspira alla fama e alla gloria , sperando di imporre la propria personalità nel mondo dello spettacolo grazie anche alle sue doti artistiche che mette a frutto soltanto nelle ore notturne , magari in una stanza di esigue dimensioni sotto la flebile luce di una lampada (nel caso si tratti di uno scrittore) oppure in un teatro da quattro soldi o in un locale di terza categoria frequentato perlopiù da ubriaconi e prostitute( nel caso, invece , si tratti di un attore o di uno /a cantante) .
Molti di loro realizzano i propri sogni ottenendo il successo tanto agognato. Ma con il passare del tempo scoprono il lato buio che si cela dietro il mondo dello show-business; un mondo la cui scenografia è costituita dall’alcool , le droghe , il sesso allo stato puro. Alcuni riescono a mantenere un certo distacco; altri ne vengono attratti ma poi rinsaviscono; altri ancora (e purtroppo rappresentano la stragrande maggioranza) vengono risucchiati da questa spirale che li ammalia, li avvolge e poi li getta in un baratro oscuro e senza fine. Il regista egiziano Atom Egoyan , intende mostrare questo aspetto con la sua ultima pellicola “False verità”. Proietta,infatti, lo spettatore in una continua altalena di flash-back le cui immagini prendono vita negli affascinanti e gioiosi anni ’50 dove tutto era whisky, belle donne, spot pubblicitari a gogò , il tutto avvolto dal fumo delle sigarette. Come un abile pasticciere, Egoian ne taglia una fetta, la fetta che giudica più significativa. Dietro quell’aspetto invitante e appetitoso coadiuvato oltremodo da una montagna di panna con tanto di ciliegina si cela un cumulo di muffa ricoperta di vermi ripugnanti. Un universo costituito da menzogne, rapporti con la malavita, proposte indecenti , ricatti e squallore dove tutti sono disposti a calpestare la propria dignità pur di mantenere integra la reputazione. Egoyan sceglie due attori comici , acclamati dal pubblico , dalla critica ma soprattutto dai bambini. Due personaggi che recano nelle case degli americani letizia e tanta speranza. Ma il loro aspetto ben curato , i sorrisi innocenti, quel perbenismo zuccheroso e il fatto di essere i beniamini dei grandi e dei più piccoli non li rende certo diversi rispetto alle rock star che senza inibizioni mostrano un look aggressivo e gli occhi gonfi e vacui dovuti all’uso eccessivo di cocaina. Il regista si avvale della collaborazione di Colin Firth e del bravissimo e purtroppo sottovalutato Kevin Bacon che in qualsiasi ruolo, anche il più banale, riesce a creare un’ empatia non indifferente . Nonostante la presenza di quest’ultimo e del tema trattato, il film risulta poco appassionante e melenso. Pur essendo bollato come “thriller”, la pellicola esula da una caratteristica che è fondamentale per un tale genere narrativo : la suspence. La sceneggiatura(curata dallo stesso regista) sembra colmare questa mancanza di cui sopra con un numero esagerato di colpi di scena che distolgono l’attenzione dello spettatore abbandonandolo ad una serie di quesiti destinati a rimanere privi di risposta.
A questo si aggiungono dialoghi che tentano ostinatamente di risultare espressivi e sensuali ma che risuonano finti e a volte anche ridicoli. Se si pone una certa attenzione alla musica (costituita per buona parte da violini, violoncelli e qualche timido accenno di pianoforte) , agli sguardi ammiccanti delle interpreti femminili ed anche ai dialoghi medesimi, si ha l’impressione che l’autore voglia ricalcare lungometraggi come “Basic Insict” . Purtroppo l’intento si rivela un buco nell’acqua poiché le attrici presenti nella pellicola (in particolare la protagonista) non possiedono il fascino e quel “ sex-appeal “ di cui Sharon Stone è maestra indiscussa , oltre ad una buona capacità interpretativa. Per farla breve, ciò che manca in “False verità” e che spinge a controllare più volte l’orologio, è l’assenza di atmosfera e di ritmo narrativo , due elementi che un bravo scrittore dovrebbe curare, a maggior ragione se si confronta con un genere come, appunto, il giallo. Probabilmente , ciò che recherà un po’ di conforto a quella fetta di pubblico amante delle pellicole ad alto contenuto erotico , sono le copiose scene di sesso presenti all’interno del film , scandite oltremodo , in alcuni momenti, da un linguaggio ed uno stile che rimandano alle sequenze ideate dal regista David Linch; una scelta che risulta fuori luogo e che un Alberto Sordi o un Sergio Leone avrebbero commentato così : “ Ma che è ‘stà roba? “

Stefano Stanzione

 


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