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Tre libri per approfondire la figura di Nietzsche
La voce del martello
A più di un secolo dalla morte tante ancora le pubblicazioni dedicate ad uno dei padri della filosofia del Novecento, genio incompreso dai suoi contemporanei

di Valeria Arnaldi

Friedrich Wilhelm Nietzsche – uno dei padri della filosofia del Novecento, con la cui grandezza, quanti sono venuti dopo - sia che ne seguissero le teorie, sia che volessero opporsi ad esse - hanno dovuto fare i conti. Morto nel 1900, Nietzsche è stato poco compreso dai suoi contemporanei, ma, come lui stesso aveva più volte scritto, è stato oggetto di grande interesse per i posteri. A distanza di più di un secolo, sono molte le pubblicazioni e gli eventi a lui dedicati.
Per chi volesse approfondire o riscoprire la figura ed il pensiero del filosofo, ne consigliamo tre.

“Nietszche, il ribelle aristocratico” di Domenico Losurdo, edito dalla Bollati Boringhieri, è un lavoro ‘enciclopedico’ che mira a ricostruire la biografia intellettuale del filosofo, contestualizzandola storicamente, in modo da poter tracciare un bilancio critico della sua fortuna.
Ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Urbino, Losurdo illustra le basi e le evoluzioni della filosofia nietzschiana, cercando di comprenderne luci ed ombre, fortuna e sfortuna, ma soprattutto le ricadute che questi ha avuto sul contesto sociale a lui contemporaneo. La vita di Nietzsche è nella sua filosofia. Chiunque abbia conoscenza della sua biografia, non può non aver notato la profonda discrasia esistente tra quanto questi affermava quando parlava della Volontà di Potenza e del Superuomo, e quanto viveva. Fortemente debilitato dalla malattia, Nietzsche infondeva la sua energia vitale nelle Idee di ‘distruzione’ e ‘superamento’ che sono diventati i cardini della sua filosofia. Prendendo le mosse dal rapporto tra Nietzsche ed il mondo greco e romano, Losurdo ricostruisce la storia di un pensatore incompreso, che cercava una libertà assoluta ed universale dal Limite – di qualunque tipo fosse.
Contestando oltre due millenni di storia, Nietzsche intende porre le basi di una nuova società che non conosca schiavi. Una società elitaria che includa solo uomini di intelletto e grande ingegno. “La sventura degli uomini che vivono di fatiche e di stenti dev’essere ancora aumentata, per rendere possibile a un ristretto numero di uomini olimpici la produzione del mondo dell’arte”. Dio è morto, e se gli altari non possono restare vuoti, su di essi l’uomo dovrà porre se stesso. Nessun modello, nessun pensatore – più volte Nietzsche afferma di non volere seguaci – ma uomini che siano capaci di lottare per se stessi. Come il Prometeo di Goethe che grida al cielo di essere il demiurgo delle divinità che lo abitano.
Il lavoro di LoSurdo offre una panoramica completa sulle opere nietszchiane, rivelandosi un interessante strumento di conoscenza sia per gli ‘addetti ai lavori’, che per quanti vogliano cimentarsi con il filosofo, nel tentativo di vincere i tanti pregiudizi di cui è stato ed è tuttora oggetto.
Francesco Losurdo, “Nietzsche, il ribelle aristocratico”, Edizioni Bollati Boringhieri, pp.1174, 68,00 euro

“Attualità ed Inattualità del Pensiero di Friedrich Nietsche”, a cura di Federica Fanizza, Giorgio Pienzo e Graziano Riccadonna, edito da Zona, raccoglie alcune delle relazioni del Convegno Internazionale tenutosi a Riva del Garda in occasione del centenario della morte del filosofo. Il volume prende le mosse dal tema del viaggio – Riva del Garda è stata una delle mete preferite da Nietzsche nei suoi soggiorni in Italia. Il viaggio, da un lato, è analizzato come ‘fuga’ verso la salvezza di un ristoro – seppur breve – dalla malattia, dall’altro è motore e stimolo per le elucubrazioni del filosofo.
Il volume si apre con la biografia del pensatore, cui fanno seguito saggi di studiosi italiani e stranieri su: “Così cominciò il Superuomo”; “Il viaggio di Nietzsche in Italia”; “Kairos ed eterno ritorno,. Tra Nietzsche e Heidegger”; “La volontà di potenza come volontà di forma”; “Nietzsche : una lettura controcorrente – un discorso teologico”; “Il Superuomo e il sacro”; “Friedrich Nietzsche e la formazione pedagogica”; “Identità come problema nell’Ecce Homo di Nietzsche; “Jung e Nietzsche: un problema ermeneutico”; “La presenza di Nietzsche nel ‘Discorso di rettorato’ di Martin Heidegger.
Un volume interessante, di facile lettura che si rivolge tanto al grande pubblico, quanto a coloro che vogliono essere aggiornati sulle più recenti interpretazioni del pensiero nietzschiano.
“Attualità ed Inattualità del Pensiero di Friedrich Nietzsche”, a cura di Federica Fanizza, Giorgio Pienzo e Graziano Riccadonna, Editrice Zona, pp. 270, 18,60 euro

Per approfondire il difficile rapporto tra Jung e Nietzsche, interessante il volume “Lo spirito e l’ombra. I seminari di Jung su Nietzsche”, di Mario Pezzella, Fulvio Salza, Dario Squilloni e Giorgio Concato, edito da Moretti & Vitali. Il volume contiene un saggio di James Hillman.
Jung fu quasi ossessionato dalla filosofia nietzschiana. Da un lato, ne era fortemente attratto, dall’altro, ne contestava le estremizzazioni, ed il feroce nichilismo. Nietzsche è stato il primo teorico delle forze psichiche collettive, che costituiscono, per Jung, la base della coscienza moderna. La forza distruttiva di Nietzsche è il quantum necessario per approdare alla vita simbolica, che è il nucleo fondamentale del pensiero junghiano.
“Lo spirito e l’ombra. I seminari di Jung su Nietzsche”, di Mario Pezzella, Fulvio Salza, Dario Squilloni, Giorgio Concato, Moretti & Vitali Editori, pp. 120, c.ca 10 euro.

 

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