L’autrice del romanzo “Tra la terra e il cielo” si racconta e ci parla del suo interesse per cinema e teatro

silvia jovine home

 

Roma – Ha appena vent'anni Silvia Jovine e ha già pubblicato un romanzo, vissuto la sua prima esperienza cinematografica e coltivato, con anni di studio, la sua passione per il teatro.

Non stupirebbe da un precocissimo talento come lei, un pizzico di altezzosità, in un’epoca dai valori effimeri, in cui ad alcune sue coetanee è bastato molto meno per montarsi la testa. Invece ciò che di Silvia salta subito all'occhio è proprio la spontanea semplicità, con la quale riesce a catalizzare l'attenzione su di sé, ed il modo di porsi molto solare ed accattivante. Qualità che rendono ancor più piacevole la conoscenza con questa ragazza, sicura promessa in campo artistico che, con infinita gentilezza e disponibilità, non si è sottratta ad una breve intervista.

 

 

Una delle tue più grandi passioni è il teatro, a cui ti dedichi ormai da vario tempo: attualmente sei impegnata nella realizzazione di qualche spettacolo?

Si, sto partecipando alle prove di un testo molto particolare, in scena dall'11 luglio al Teatro Agorà di Roma,

dal titolo ”Villa Serena: la casa degli addii” . É l'insolita storia di un gruppo di ragazzi che, a causa dei problemi mentali più disparati, sono rinchiusi all'interno di un manicomio dove svolgono una vita alquanto monotona. Fino a quando uno di loro decide, tramite uno stratagemma, di coinvolgere tutti gli altri ospiti della casa in un finto Reality Show. Naturalmente ci saranno imprevisti e colpi di scena di ogni tipo.

Recentemente hai preso parte ad un film di Maria Sole Tognazzi dal titolo “Viaggio Sola” con Margherita Buy: cosa ti ha colpito di questa esperienza per te totalmente nuova?

Mi ha molto incuriosito vedere tutto ciò che c'è dietro alla macchina da presa: dalla realizzazione tecnica, alle prove delle scene, all'interazione con la regia, gli attori ed i vari addetti della produzione.

É stata un'esperienza davvero sorprendente e, anche se interpreto un ruolo secondario, fermo restando il mio amore per il teatro, sul set mi sono sentita più protagonista che sul palcoscenico.

Il tuo romanzo d'esordio, “Tra la terra e il cielo” è un fantasy, mentre ora ne stai preparando uno prettamente storico. A che punto sei?

Il mio nuovo libro, che sarà un thriller storico-romantico, incentrato sul tema della reincarnazione con protagonista Antonio Canova, non è ancora ultimato ma conto di farlo uscire entro maggio 2013.

Nel frattempo posso però anticipare che si tratterà certamente di una storia profonda, supportata da messaggi chiari ed una morale ben precisa, esattamente come i libri che amo leggere.

Quali sono i tuoi punti di riferimento artistici?

Mi focalizzo molto sulla letteratura passata: da Dostoevskij a Tolstoj a Jane Austen. Tutti scrittori che rimangono miei punti di riferimento costanti quando mi accingo a scrivere: influenzano continuamente il mio modo di pensare, di espormi e di propormi al lettore.

Tra tutti i tuoi molteplici interessi quali vorresti che diventasse un vero e proprio lavoro per te?

Momentaneamente mi sto preparando per i test di Medicina, che ho scoperto essere la mia passione più grande ed il mio obiettivo sarebbe quello di diventare pediatra, dal momento che adoro i bambini.

In ogni caso  non abbandonerò la scrittura perché è un linguaggio istintivo della mia anima: appena mi viene l'ispirazione appunto tutto ciò che mi passa per la mente ovunque capiti, che sia un biglietto dell'autobus o uno scontrino. É un'esigenza innata e non potrei mai farne a meno.

 

Questa è Silvia Jovine: una ragazza di oggi, versatile e dalle idee chiare. Ambiziosa, sicura e determinata, ma allo stesso tempo romantica, curiosa della vita  e attenta osservatrice del mondo che la circonda. Per la sua giovane età, ha già fatto molto, eppure, non è per questo meno consapevole di aver intrapreso un percorso prestigioso ma irto di difficoltà. C’è da scommettere che ce la metterà tutta per raggiungere i suoi diversi traguardi. Sogni che, ne siamo certi, sono destinati a diventare nel tempo una gratificante realtà.