Sassari, era ricoverata in psichiatria

 

 

Ricoverata in Psichiatria all'ospedale civile di Sassari, il 7 dicembre era rimasta ustionata a un piede e a un braccio, e quando, il 18 dicembre, i medici hanno deciso di amputarglieli, lei si è rifiutata.

Maria Grazia Pavin, 41 anni, è morta dopo 19 giorni di agonia nel reparto di Rianimazione, e ora l'autopsia dovrà stabilire se l'intervento da lei rifiutato sarebbe stato in grado di salvarle la vita.

La donna, originaria di Varese ma da 16 anni residente a Laerru, nel Sassarese, aveva sempre detto ai genitori che qualora le fosse successo qualcosa di grave arebbe preferito la morte alle cure mediche. Ricoverata per problemi mentali, proprio per questo, quando ha deciso di rifiutare le cure, ha dovuto farlo alla presenza di tre magistrati e un perito, i quali hanno certificato la sua capacità di intendere e di volere.

Immediata la reazione del vescovo di Sassari, monsignor Paolo Atzei, che alla Nuova Sardegna spiega di essere rimasto "esterreffatto davanti ad un episodio di così indaudita gravità. In una cultura in cui la vita di tutti, dalle persone agli animali, viene sempre tutelata, nulla è stato fatto per salvare la vita a questa donna con evidenti problemi psichici. Senza andare a cercare nessun tipo di leggi, ritengo assurdo che si sia potuti arrivare a far morire una persona".

 

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