ROMA - Cinquant'anni, in politica dal 1974, deputato dal 2001, già esponente di spicco prima del PPI e poi della Margherita, vice segretario nazionale del PD dalla nascita del nuovo partito, nell'ottobre 2007, e quindi vice segretario reggente con le dimissioni di Walter Veltroni lo scorso 17 febbraio, Dario Franceschini è da oggi, e lo sarà almeno fino al Congresso fissato per il prossimo ottobre, il nuovo leader del Partito Democratico.



Dario Franceschini è nato a Ferrara il 19 ottobre 1958. E' sposato dal 1986 con Silvia ed ha due figlie, Caterina e Maria Elena. Si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Ferrara con una tesi in Storia delle Dottrine e delle Istituzioni politiche. Ha pubblicato nel 1985 il libro 'Il Partito Popolare a Ferrara. Cattolici, socialisti e fascisti nella terra di Grosoli e Don Minzoni' (ed. Clueb, Bologna). Avvocato civilista e cassazionista dal 1985. Il suo impegno politico inizia nell'autunno del 1974 quando fonda, al Liceo Scientifico "Roiti" di Ferrara, l'Associazione Studentesca Democratica di ispirazione cattolica e centrista.

Successivamente viene eletto in rappresentanza degli studenti nel consiglio di amministrazione dell'università di Ferrara. Si iscrive alla DC dopo l'elezione a segretario di Benigno Zaccagnini e dopo due anni viene eletto Delegato Provinciale dei giovani DC. Nel 1980 viene eletto Consigliere Comunale di Ferrara e nel 1983 capogruppo consiliare. Alle successive elezioni amministrative del 1985 e del 1990 è capolista della DC e primo degli eletti. Nel 1984 entra nella direzione nazionale del movimento giovanile Dc per il quale fonda la rivista mensile "Nuova Politica".


Chiusa l'esperienza dei giovani Dc entra negli organismi provinciali e regionali del partito e dirige a Roma il mensile "Settantasei" che raccoglie i giovani quadri della sinistra dc. Viene chiamato anche alla vicedirezione del mensile "Il Confronto" e nella redazione del settimanale del partito "La Discussione".

Nella fase di trasformazione della Dc al PPI invita il partito a scegliere la via dell'alleanza tra centro e sinistra. Conseguentemente, dopo la decisione del PPI di candidarsi alle elezioni del 1994 come "terzo polo", aderisce ai Cristiano Sociali, fondando il movimento a Ferrara e divenendone Consigliere Nazionale.

Dopo la scissione del PPI e l'adesione dello stesso all'Ulivo rientra nel partito. Dal 1997 al 1999 è chiamato all'incarico di vicesegretario nazionale. Nell'ultimo congresso nazionale del Ppi è fra i tre candidati all'incarico di segretario politico e successivamente entra a far parte della direzione nazionale e dell'ufficio di segreteria con l'incarico per le politiche della comunicazione.

Entra nel secondo governo D'Alema come sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega alle riforme istituzionali e viene confermato nello stesso incarico nel successivo governo Amato.

Alle elezioni politiche del 2001 è candidato dell'Ulivo alla Camera dei Deputati nel Collegio maggioritario di Ferrara e capolista della Margherita nella quota proporzionale nelle Marche.

Tra i fondatori della Margherita, nel luglio 2001 entra a far parte del comitato costituente del partito, del quale diventa coordinatore dell'esecutivo nazionale.
Alle elezioni politiche del 2006 è capolista dell'Ulivo nella circoscrizione Lombardia II e candidato in Emilia-Romagna, per la quale opta. E' stato Presidente del nuovo gruppo parlamentare "L'Ulivo" alla Camera dei Deputati dal maggio 2006 all'ottobre 2007 quando Veltroni, nato il Pd, lo chiama al suo fianco come vicesegretario del nuovo partito nato dalla confluenza di Ds e Margherita.

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