Abbassare il quorum per la validità di un referendum abrogativo dal 50 al 40 per cento.

Questa la proposta del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, lanciata nel corso di una conferenza stampa alla Camera. «Il quorum del 50% é un controsenso - ha sottolineato il ministro - di quando un tempo la partecipazione al voto era molto più alta di oggi».
Per il ministro, reggente di Alleanza nazionale dopo la nomina di Fini alla presidenza della Camera, servirebbe «una larga intesa», bipartisan, per decurtare del 10% il quorum necessario affinché un referendum abrogativo sia valido. E lancia un invito: «Facciamo un comitato di volenterosi e discutiamone . Io dico 40%, ma sono pronto a discuterne». La Russa è d'accordo ad accorpare il referendum elettorale alle elezioni europee e al primo turno delle amministrative nell'«election day del 6-7 giugno, ma a patto di introdurre anche una norma che cancelli i ballottaggi delle elezioni di sindaci e presidenti delle giunte provinciali per chi al primo turno abbia ottenuti più del 40% dei voti.
E sulla consultazione sulla legge elettorale invisa alla Lega La Russa ha detto: «Andrò e voterò sì, senza offesa per nessuno», richiamano la dialettica nel proprio partito per invitare a non creare casi: «Quante volte nel mio partito in occasione di referendum Fini ha votato in un modo e Alemanno, per dirne una, in un altro? E non succedeva niente per questo. Quindi, figuriamoci se gli amici della Lega si possono offendere per quello che faccio io. Situazioni di questo genere possono capitare, sennò a che servirebbe il referendum?».

 

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