Il presidente Barack Obama ha descritto oggi la sua strategia americana per l'area Af-Pak, fatta non solo di "pallottole e bombe" ma anche di assistenza economica e di una iniziativa diplomatica che include l'Iran

 

Di certo non è un segnale di resa, tutt'altro. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama annuncia il piano in Afghanistan e Pakistan sorprendendo tutti.

 Rinforzi militari in Afghanistan (più 4.000 uomini), aiuti in dollari al Pakistan (un miliardo e mezzo all'anno fino al 2014) e una serie di traguardi che i due Paesi dovranno dimostrare di aver raggiunto nella lotta al "cancro" di al Qaida e ai talebani: il presidente Barack Obama ha descritto oggi la sua strategia americana per l'area Af-Pak, fatta non solo di "pallottole e bombe" ma anche di assistenza economica e di una iniziativa diplomatica che include l'Iran. La rete di Osama bin Laden sta "progettando attivamente attacchi sul suolo americano dal Pakistan", ha detto Obama nell'Eisenhower Room della Casa Bianca, riecheggiando i toni del predecessore George W. Bush. Affiancato dal segretario di Stato, Hillary Clinton, dal ministro della Difesa, Robert Gates, con in prima fila il generale David Petraeus, artefice della dottrina che ha permesso la svolta in Iraq, il presidente democratico ha annunciato un cambio di rotta: l'America "non deve più negare risorse all'Afghanistan a causa della guerra in Iraq" perché i territori di confine tra Pakistan e Afghanistan "sono diventati per gli americani i più pericolosi del mondo". Più soldati, più addestramento per le truppe locali, più attenzione a quanto avviene nelle aree tribali del Pakistan che danno rifugio ai terroristi e dove i leader talebani hanno chiuso i ranghi con i loro compagni d'armi in Afghanistan e preparano una nuova offensiva. La strategia, che prevede una mano tesa ai talebani moderati, si fonda sulla consapevolezza che "il futuro dell'Afghanistan è inestricabilmente legato a quello del vicino". La violenza in Afghanistan che in questi giorni sta toccando i suoi livelli più alti dal 2001 non finirà "se gli insorti possono muoversi indisturbati attraverso il confine", ha detto Obama. Il governo afghano, a cui la Casa Bianca ha imposto un rigoroso impegno nella lotta alla corruzione e al narcotraffico, ha dato il benvenuto al piano, mentre il ministro degli esteri pakistano, Shah Mehmud Qureshi, ha detto che Islamabad giocherà un ruolo "aperto e costruttivo". Luce verde dai democratici in Congresso, che devono autorizzare consistenti spese aggiuntive.

 

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