Dall'Aquila nuovo, duro attacco del premier alla magistratura: "Con le loro decisioni vogliono ribaltare la volontà popolare"

 

L'AQUILA - "Quando con delle sentenze basate sul ribaltamento della realtà si vuole ribaltare la decisione popolare e si vuole sostituire chi è stato eletto dal popolo, questa si chiama con una parola sola: volontà eversiva e eversione".

 Silvio Berlusconi ribadisce i suoi attacchi ai "grumi eversivi" della magistratura. Stavolta lo fa dall'Aquila, durante un sopralluogo all'ospedale gravemente danneggiato dal terremoto del 6 aprile.

Nel capoluogo abruzzese, il presidente del Consiglio aveva in programma anche la consegna delle lauree ad honorem agli studenti di ingegneria morti nel sisma. Ma Berlusconi nella caserma della Guardia di finanza di Coppito non c'era, malgrado la sua presenza fosse stata annunciata ieri in un comunicato di Palazzo Chigi. Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha spiegato che il premier ''era stato trattenuto da impegni improvvisi a Roma'', e dunque era partito per l'Aquila in ritardo.

La cerimonia è stata contestata dalle famiglie di alcuni dei ragazzi morti per il terremoto: a loro avviso, la consegna delle lauree "non ha nessun valore morale e affettivo".

Al suo arrivo all'ospedale, il premier è stato accolto da diversi applausi e più di una persona lo ha incitato ad andare avanti nel suo lavoro. Una sola persona, che ha detto di chiamarsi Bruno e si è autodefinito "sfollato", lo ha contestato urlandogli di "farsi processare" e di "rispondere alle domande". Il Cavaliere non si è scomposto minimamente e ha continuato a salutare le due piccole ali di folla formatesi all'ingresso della struttura.

 

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