Il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro: “. Il metodo mi sembra consono alla parte politica pubblicizzata, basato sul non rispetto delle idee altrui, in perfetto stile Ventennio”

Roma - “Di fronte ad un atto così vile non ci sono molte parole da pronunciare, perché sono  i fatti a parlare chiaro”.

 Questo il commento di Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, riguardo alla vicenda che ha visto coinvolto il gruppo di sostegno al movimento presente sul social network Facebook. Nella giornata di ieri, infatti, la pagina del gruppo “Sostenitori Italia dei Diritti”, che contava oltre 8.000 iscritti simpatizzanti, causa blocco account, è rimasta temporaneamente senza amministratori ed è stata letteralmente "scippata" dall'utente Pdl Ciociaria e Danilo Mastrantoni, che hanno cancellato tutti i contenuti originari e li hanno sostituiti con quelli relativi a una campagna elettorale di Antonello Iannarilli. De Pierro, letteralmente subissato da attestazioni di solidarietà dei suoi sostenitori, indignati per questo truffaldino accostamento politico ad un’area rispetto alla quale il movimento è del tutto lontano, ha provveduto prontamente a riaprire una nuova pagina che, nel giro di una giornata, ha acquisito oltre 2.000 membri.

“Mi auguro che il candidato alla provincia di Frosinone del centrodestra Antonello Iannarilli - ha aggiunto De Pierro - prenda le distanze da tale gesto perpetrato dagli account di cui conosciamo i nominativi, ma non siamo certi che siano quelli dei reali artefici di questa losca macchinazione. Il metodo mi sembra consono alla parte politica pubblicizzata, basato sul non rispetto delle idee altrui, in perfetto stile Ventennio. Ma soprattutto in quest’atto intravedo la paura di ciò che noi rappresentiamo. Una realtà presente in mezza Italia e organizzata in modo efficiente e capillare come quella che io mi onoro di aver creato e di dirigere è normale che sia temuta da quanti tentano quotidianamente di cloroformizzare le coscienze e di addormentare ogni forma vitale di democrazia”.

In relazione all’accaduto, il responsabile dell’Italia dei Diritti per la regione Lazio Vittorio Marinelli ha dichiarato: “Nel caso di specie, sembra rinvenirsi una sorta di furto della personalità che è penalmente rilevante e normalmente frequente in altri ambiti, ma il cui richiamo anche in questa specifica situazione appare oltremodo pertinente. Il problema scaturisce dal vuoto normativo relativo ai social network e pertanto rimanda alla necessità di dover  applicare istituti  previsti dal legislatore per fattispecie differenti. Sembra però che si possa invocare la legge sul diritto d’autore, che viene in soccorso unitamente alle note figure di ‘appropriazione dei pregi altrui’, in tema di concorrenza sleale. Tutto questo combinato disposto porta ad un risultato univoco difficilmente confutabile, ossia quello che vede il movimento Italia dei Diritti vittima di un vero e proprio furto”.