Gli arrestati sono accusati di organizzare altre rivolte




Pechino, 6 lug. (Adnkronos) - Continua a salire il bilancio delle vittime degli scontri nella provincia nord occidentale cinese dello Xinjiang seguiti alle protese della minoranza uigura.

 

L'agenzia ufficiale Xinhua parla infatti di altri 16 morti, che fanno salire a 156 il numero delle vittime, secondo la polizia locale che ha annunciato questa sera di aver arrestato 700 sospetti, denunciando di aver ricevuto "informazioni" riguardo ai tentativi di organizzare "altre rivolte a Kashi City, Yili Kazak Prefecture and Aksu City" dopo quella di Urumqi. Oltre 800 sono invece i feriti. La polizia è intervenuta questa sera per disperdere "oltre 200 rivoltosi - scrive ancora la Xinhua - che si erano riuniti alla moschea di Id Kah, la più grande della Cina" e ha poi eseguito una serie di "raid" contro "diversi gruppi accusati di aver preparato le rivolte" a Urumqi, scrive ancora la Xinhua, secondo la quale molti arresti sarebbero avvenuti durante la rivolta da parte della minoranza islamica uigura. A Kashi, dove si trova la moschea di Id Kah dove è stata bloccata la manifestazione questa sera, la maggioranza dei negozi e dei ristoranti gestiti dagli uiguri sono rimasti chiusi. E la polizia ha istituito posti di controllo lungo la strada dell'aeroporto e nel centro della città.

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