2137620 w2Tutto pronto per la finalissima di Champions League. All’Olympiastadiom di Berlino, mitico impianto che ha visto i colori italiani vincere una finale mondiale nel 2006, si incontreranno Juventus e Barcellona, in una gara che si prospetta da non perdere. Un’italiana contro una spagnola, una squadra pragmatica e che lascia poco o nulla al caso contro l’estro e la forza di fuoriclasse unici nel loro ruolo. Difficile stilare un pronostico, perfino per gli esperti di scommesse sulla Champions League, che tuttavia vedono leggermente favoriti i catalani.

Analizziamo il cammino di entrambe partendo dallo scorso settembre, che segnò l’inizio di tutto. I bianconeri, vincitori dello scudetto con in panchina Antonio Conte, arrivano all’inizio della stagione con parecchi dubbi sulla nuova guida tecnica, ritenuta dalla maggioranza dei tifosi non all’altezza di chi lo aveva preceduto. Sostituire uno che era stato fautore della vittoria di 3 scudetti consecutivi, bandiera juventina, non era facile. Allegri inoltre arrivava dal fallimento con il Milan, fallimento arrivato dopo quasi 4 anni con i rossoneri. Caratteri diversi, modi di comunicare opposti, il tecnico livornese ha dovuto con i fatti conquistarsi la fiducia del pubblico esigente della vecchia Signora, e col senno di poi non solo se l’è conquistata, ma ha fatto anche meglio del suo predecessore: all’esordio in panca ha vinto scudetto, Coppa Italia e ora spera nel successo più prestigioso, che in casa bianconera manca da ben 18 anni. Unica parentesi quella del 2003, nella finale amara di Manchester persa contro il Milan di Ancelotti.

Non è iniziata benissimo l’avventura della Juventus in Champions, che si è ritrovata in un girone tutto sommato abbordabile: Atletico Madrid, contro cui ha rimediato una sconfitta e un pareggio, Malmo e Olympiacos Pireo. Esordio con vittoria seguito da due sconfitte; poi sei successi e 3 pareggi, tra girone e fase a eliminazione. Agli ottavi un Borussia Dortmund messo malissimo come non mai negli ultimi anni, è capitolato sotto i colpi di Tevez e compagni, senza possibilità d’appello. Troppo deboli i tedeschi. I quarti hanno visto invece una Juventus non brillante contro un “nemico” assolutamente superabile, il Monaco. Poi la semifinale contro i Blancos del Real Madrid, arrivati a pezzi e senza troppe pretese.

Anche il Barcellona arriva sin qui dopo un cambio tecnico in panchina: spazio a una vecchia conoscenza della serie A, quel Luis Enrique tanto bistrattato in casa Roma. Un tecnico che ha saputo raccogliere un’eredità pesantissima senza batter ciglio, e tornando a far risplendere la stella di Messi. I blaugrana hanno superato il girone contro Ajax, APOEL e Paris Saint-Germain, superando con due vittorie il Manchester City agli ottavi, e ancora i francesi di Blanc ai quarti, al termine di due sfide dal gusto epico. Semifinale al cardiopalma contro la corazzata Bayern Monaco, uscito sconfitto al termine di un doppio confronto che non ha lasciato spazio a dubbi: Barcellona in stato di grazia contro tedeschi decimati dalle assenze e meno motivati.

Allegri sarà costretto a cambiare modulo, in particolare l’assetto difensivo visto l’infortunio muscolare capitato a Giorgio Chiellini, che salta la finale. Al suo posto ci sarà Barzagli nella difesa a 4, e non più a 3. Per il resto tutto nella norma. In casa Barcellona invece, dopo la paura di qualche giorno fa sulle condizioni di Iniesta, non ci sono particolari problemi. Appuntamento alle 20.45 per scrivere la storia.