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Tra gli eventi culturali di grande rilevanza, mercoledì 29 maggio, alle ore 16:30 verrà inaugurata presso il Polo Museale Matteo Pellicone FIJLKAM di Via Sandolini ad Ostia Lido, la XXI^ Mostra d'Arte al Museo, intitolata “I colori del cielo”, alla presenza del Presidente della federazione Domenico Falcone e dell''Architetto Livio Toschi, Direttore Artistico del Polo Museale.

Tanti gli artisti che hanno aderito all'iniziativa partecipando con le loro pregevoli opere. Quest'anno, durante la presentazione nell' Aula Magna, verrà consegnato il Premio Fijlkam Arte 2024

La Mostra, ideata e curata dall'architetto Livio Tosch,i Direttore Artistico del Polo Culturale FIJLKAM, avrà per tema “I colori del cielo”, e sono numerose le interpretazioni giunte con le più differenti tecniche da parte degli artisti che, accuratamente selezionati, hanno dimostrato un’elevata qualità di tecnica e di esposizione. 

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Nel corso degli anni il Polo Museale è diventato un vero fiore all'occhiello della Federazione, tale che la Fijlkam, tra Sport e Arte, ha potuto registrare grandi successi e soddisfazioni.

Circa 42 gli artisti selezionati tra cui l'artista Roberta Gulotta che in questa occasione partecipa con l'opera dal titolo “I colori del cielo” (Opera: tempera acrilica su tela rotonda del diametro cm. 80).

L'artista si dice onorata e lusingata per essere stata scelta a partecipare a quest’evento. 

Nel corso degli anni il Polo museale si è rivelato sempre più un ottimo spazio per manifestazioni culturali e sportive di alto profilo.  Le mostre allestite e curate dall'Architetto Livio Toschi, sono state sempre occasione di piacevoli incontri intellettuali, culturali e di convivialità.

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Presentate anche le strategie e le attività per il triennio 2024/2026.  Il cinema e l’audiovisivo della Regione Lazio hanno una nuova casa.

Il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e Lorenza Lei, responsabile della struttura Cinema e Audiovisivo, hanno inaugurato il nuovo Polo del cinema e dell’audiovisivo, ospitato all’interno della sede romana della Regione Lazio di via Parigi 11.Durante l’evento, che ha visto un’ampia partecipazione delle diverse categorie protagoniste del comparto, sono state illustrate anche le strategie e le attività della Regione per il triennio 2024/2026.

un momento della presentazione

Lorenza Lei

Il settore cinematografico e audiovisivo rappresenta per la Regione Lazio uno dei principali fattori di crescita economica, occupazionale, culturale e tecnologica e uno strumento di promozione e affermazione del territorio sulla scena internazionale.

Il Lazio ha una tradizione storica nel cinema. La filiera del settore cinematografico e audiovisivo risulta la seconda industria della regione, oltre a rappresentare una delle principali realtà italiane. La Regione per il 2024 si è dotata di un Piano strategico triennale 2024/2026 per sostenere l’intera filiera industriale, dalla scrittura fino all’uscita in sala delle opere.

Tra le finalità principali c’è quella di orientare l’azione di investimento verso il criterio della qualità e lo sviluppo in chiave internazionale, in stretta sinergia con gli obiettivi nazionali del Ministero Direzione Cinema e di Cinecittà.

In questo contesto in rapido mutamento, a fronte delle sfide attuali, e con l’intento di imprimere un rafforzato dinamismo al settore del cinema e dell’audiovisivo, nel Lazio nasce il nuovo Polo. Si tratta di uno spazio aperto sulla città e sul territorio regionale dove le istituzioni e gli organi politici possono trovare occasioni di incontro e contatto con imprese, artisti, esperti, organismi, a livello nazionale e internazionale, appartenenti alle reti di sostegno, promozione e attuazione di politiche e interventi di settore.

Il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

L’obiettivo di queste iniziative è il riconoscimento e la realizzazione, non solo virtuale ma anche fisica, del brand “Lazio, terra di cinema”. «Sono molto orgoglioso della nascita del nuovo Polo del cinema e dell’audiovisivo della Regione Lazio, uno spazio che si apre al territorio con uno sportello attivo per incontri, formazione, orientamento tecnico agli avvisi pubblici. Parliamo di uno dei comparti principali di questo territorio, per quanto riguarda crescita economica, occupazionale, culturale e tecnologica che rendono Roma e il Lazio sempre più presenti su scala internazionale. Un settore che, oltre a rappresentare un' industria di assoluto rilievo per la nostra Regione, costituisce un patrimonio artistico e culturale che appartiene a tutti. Alle strategie si aggiunge la bellezza della nostra regione. Roma è certamente un luogo unico, ma abbiamo la fortuna di avere i territori bellissimi delle province che offrono scenari meravigliosi dal mare alla montagna, ai laghi ai castelli e tutto questo rende sempre di più il Lazio come terra di cinema», ha dichiarato il presidente Francesco Rocca. «La nascita del Polo del cinema e dell’audiovisivo rappresenta un momento importante nella strategia pianificata per l’intero comparto della Regione Lazio. Ci siamo prefissati obiettivi come il sostegno alle attività cinematografiche e audiovisive, in particolar modo alla produzione e alla distribuzione, ma anche il sostegno agli autori già affermati e ai giovani autori emergenti. Abbiamo poi l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione delle imprese, di coinvolgere produzioni nazionali ed estere e di garantire una distribuzione qualificata dell’esercizio cinematografico, specialmente nei contesti dove questa viene talvolta a mancare. Obiettivi importanti, raggiungendo i quali, si può concretamente contribuire alla formazione di un “Brand Lazio”», ha spiegato Lorenza Lei.

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Numerose le Istituzioni, produttori, distributori, registi ed artisti presenti che hanno partecipato con molto interesse alla presentazione delle nuove ed innovative strategie del nuovo Polo del cinema e dell’audiovisivo. Tra questi, Francesca Piggianelli (presidentessa di Romarteventi), Emma Perrelli (consigliera della Segreteria Romana di Forza Italia per il Cinema), Francesco Rutelli (Presidente dell’Anica), gli attori e conduttori Massimo Lopez, Massimiliano Buzzanca, Saverio Vallone, Eleonora Daniele, Gabriella Carlucci, Leonardo Metalli, i produttori Andrea Occhipinti e Alessandro Preziosa..

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Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma nella prestigiosa location di Palazzo Ferrajoli l’ottava edizione del “Premio Anita Ekberg”, riconoscimento ideato e organizzato da Sara Iannone, Presidente dell’Associazione Culturale “L’alba del Terzo Millennio”, nato come omaggio alla celebre diva felliniana, scomparsa una decina d’anni fa.

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L’evento si propone ogni anno di promuovere la dignità del lavoro in campo artistico, valorizzando la professionalità e la creatività sia di personaggi affermati che di giovani promesse. La kermesse di gala ha avuto quindi momenti culturali dedicati al mondo del cinema, della moda, del teatro e dello spettacolo. In un clima di grande allegria, il padrone di casa, il marchese Giuseppe Ferrajoli, ha accolto i tantissimi ospiti della serata a cominciare dalle attrici Manuela Mari, Elisabetta Rocchetti, Elena Russo ed Eleonora Ivone (quest’ultima accompagnata dal marito, il noto regista Angelo Longoni),  le stiliste Eleonora Altamore e Zina Ben Salem, l’editrice Ester Campese, il soprano Marcella Foranna oltre al prefetto Fulvio Rocco De Marinis e a Emilio Petrini Mansi, marchese della Fontanazza. Molti degli invitati hanno addirittura aderito all’invito di impersonare i loro divi preferiti indossando magnifici costumi, alcuni di pura fantasia, altri rigorosamente aderenti agli originali, inscenando uno spettacolo nello spettacolo. Tra un saluto e l’altro, in piena convivialità, si è arrivati alla consegna dei premi. A presentare ufficialmente la serata la giornalista Camilla Nata, affiancata dalla stessa Iannone e dal noto operatore culturale Franco Mariotti, già capo ufficio stampa di Cinecittà, oltre che maestro di cerimonie in tantissime edizioni della Mostra di Venezia, nonché deus ex machina di  molti  festival cinematografici, come il recente “Primo Piano sull’Autore – Pianeta Donna”. A ricevere l’ambito riconoscimento, tra gli altri, sono da ricordare Enzo De Caro, Pippo Franco, Mita Medici, Florinda Bolkan. Particolarmente ammirata l’attrice e regista Mirca Viola, sempre più affascinante, che ha letteralmente incantato tutti i presenti con la sua classe e la sua dolcezza. Dopo un eccellente buffet, si è proceduto alla estrazione dei biglietti di una riffa, organizzata per sostenere la produzione del miglior progetto audiovisivo sul tema “La pace in tempi di guerra”. Infine il gran ballo in maschera sulle note delle più belle colonne sonore da film, mixate dal dj Andrea Salvatori. E la notte è volata via!

(nella foto si riconoscono la bellissima e brava Mirca Viola e lo storico giornalista Franco Mariotti)

“Riscatto” è il titolo dell’avvincente libro di esordio del siciliano Federico Bianca, pubblicato da Felici Editore, già vincitore all’Etnabook nella Sezione “Narrativa Saggio”, oltre che al “Premio Letterario Roma International”, manifestazione dedicata ai nuovi talenti in campo artistico.

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“Riscatto” ha una struttura molto originale e si compone di vari racconti, carichi di tensione e di pathos, che si susseguono l’uno dopo l’altro a formare uno scrigno di emozioni, come tante perle di una preziosa collana.

Le storie sono apparentemente l’una diversa dall’altra, offrendo una varietà di ambientazioni, di personaggi agli antipodi, di situazioni e paesaggi di differente caratura.

Eppure sono legate da un sottilissimo filo che le tiene unite, in un perverso gioco di specchi riflessi dove il tutto e il niente, il buono e il cattivo sono in strettissima simbiosi, rovesci di una stessa medaglia, ambigua e pericolosa al tempo stesso.

Questa medaglia è semplicemente la vita, fatta di momenti esaltanti e di sconfitte, di amarezze e di follia, di sbagli e di resurrezioni.

I protagonisti dei racconti di “Riscatto” hanno tutti, sotto forme diverse, qualcosa da farsi perdonare o di cui non andare fieri, ma lucidamente lasciano che il corso degli eventi faccia il suo ineluttabile percorso, lasciandolo nelle mani del destino. Quel destino che loro stessi hanno contribuito ad alimentare, in un vortice di impulsi contrastanti dove però non c’è spazio per rimorsi o rimpianti.

Secondo l’autore la morale è una entità fine a se stessa e nessuno ha il diritto di ergersi a giudice degli altrui comportamenti: non a caso egli non prende posizione, si limita a raccontare in maniera distaccata, asettica, senza compiacimenti o facili lusinghe. Ma non per questo meno coinvolgente.

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La particolarità di “Riscatto” è che le trame del puzzle si svolgono in varie parti del mondo molto distanti tra di loro, come a sottolineare l’universalità del messaggio che Federico Bianca vuole divulgare.

La cosa che personalmente mi ha colpito subito leggendo questo volume è la scrittura di tipo cinematografico. Il lettore “vede” in immagini ciò che legge, come se fosse la sceneggiatura di un film e non un semplice romanzo.

Lo stile è essenziale, asciutto, senza fronzoli, eppure elegante e colto, a valorizzare l’effetto suspense dall’inizio alla fine.

Ogni episodio poi è talmente condensato che da solo, se opportunamente sviluppato, potrebbe fornire lo spunto per un intero lungometraggio per il grande schermo.

E ogni singolo racconto è comunque in grado di catturare l’attenzione, di prendere il lettore e trasportarlo in una dimensione irreale di fantasia, ma senza prescindere dalla verità, in un crescendo di sorprese e colpi di scena degni dei thriller della migliore tradizione.

Risulta evidente la passione dell’autore per certo cinema noir, soprattutto americano, che un tempo veniva snobbato dalla critica ma che in seguito è stato nobilitato da molti maestri della settima arte.

Un libro che mi sento di consigliare perché ha un target di riferimento molto ampio, in grado di soddisfare qualunque palato, da quello di estrazione intellettuale all’amante della letteratura di genere.

Bianca riesce sorprendentemente a coniugare l’elemento spettacolare con un messaggio tutt’altro che banale, senza comunque esagerare con eccessivi virtuosismi, che a volte possono risultare fastidiosamente ridondanti.

Sono proprio il senso della misura e il sapiente dosaggio degli ingredienti spettacolari il valore aggiunto di “Riscatto”, opera prima letteraria di un talento che lascia intravedere un avvenire di sicuro successo.

 Pierfrancesco Campanella

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Tanti i premi assegnati per “Primo Piano sull'Autore - Pianeta Donna”, V edizione "al femminile" denominata "La donna nel cinema: emancipazione e riscossa", festival diretto da Franco Mariotti. Si è tenuta nei giorni scorsi a Roma la cerimonia di premiazione  condotta dalla giornalista Carola Proto, alla presenza di numerose personalità del cinema come Maria Grazia Cucinotta, Roberta Torre, Alba Rohrwacher, Silvia D’Amico, Fabrizio M. Cortese, Esmeralda Calabria, Giovanna Gagliardo, Wilma Labate, Paola Sini e altre. Assegnate anche numerose menzioni speciali. Consegnati pure i Premi Domenico Meccoli “ScriverediCinema”, destinati a quante si sono distinte nell’arco dell’anno nella promozione del cinema attraverso tutti i mezzi di comunicazione, la targa in ricordo di “Luca Svizzeretto” e il Premio “Carlo Tagliabue” per Opera Prima di contenuto civile e sociale.

 Maria Grazia Cucinotta premio speciale

Un Cinema Caravaggio di Roma al completo ha celebrato ancora una volta la donna nel cinema: è andato infatti in scena l’atto finale dello storico festival cinematografico “Primo Piano sull'Autore Festival Pianeta Donna” diretto da Franco Mariotti.

Alla presenza di numerose personalità del mondo del cinema si è svolta la cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Carola Proto, dove erano presenti: Maria Grazia Cucinotta, Roberta Torre, Alba Rohrwacher, Silvia D’Amico, Fabrizio M. Cortese, Esmeralda Calabria, Giovanna Gagliardo, Wilma Labate, Paola Sini.

Prima delle premiazioni si è anche tenuto l’incontro-dibattito, condotto da Laura Delli Colli, su “La donna nel cinema: emancipazione e riscossa”, proprio il tema scelto per questa edizione da un festival sempre dedicato a opere prime e non, di autrici italiane e straniere - con particolare riguardo agli esordi cinematografici - ma anche ad autori che raccontano storie di donne. All’incontro sono intervenuti storici e critici del cinema insieme alle protagoniste che hanno presentato le loro opere al Festival.

Non è mancato pure un ricordo doveroso alla magnifica Sandra Milo, icona del cinema italiano e musa di Fellini scomparsa proprio in queste ore. Anche perché proprio la Milo è stata la madrina del Festival nell’edizione del 2018 a Spoleto.

Alle donne, che tanto hanno dato al cinema italiano, è stata dedicata anche questa edizione, e proprio a Perugia con la collaborazione della Regione Umbria, al Cinematografo Comunale Sant’Angelo di Perugia, si sono tenute a dicembre le proiezioni dei film in concorso giudicati poi da una qualificata giuria presieduta da Elizabeth Missland.

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Di seguito tutti i Premi, con la motivazione che è stata letta nel corso della cerimonia a Roma.

MIGLIOR FILM: “Romantiche” di Pilar Fogliati (purtroppo non ha potuto prendere parte alla cerimonia).

Motivazione: Un’opera prima che, portando sul grande schermo un quadro di donne tutte distanti tra di loro, testimonia una contemporaneità che passa da un'esagerazione a un'altra, lasciando oltre le risate un retrogusto amaro, perché il cinema è questo: farci guardare la realtà da un punto di vista sempre nuovo.

MIGLIORE PRODUZIONE: Fidela Paola Sini per “LA TERRA DELLE DONNE” di Marisa Vallone.

Motivazione: Per la cura con cui è stata messa in scena, in una Sardegna rurale dell’immediato dopoguerra, la narrazione di uno spaccato demartiniano svolta a partire dall'indagine emotiva ed esistenziale della protagonista, dimostrando una competenza cinematografica, e non solo, a tutto tondo.

REGIA AUTRICE: Roberta Torre per “MI FANNO MALE I CAPELLI”.

Motivazione: Per la grande potenza evocativa che la regista è riuscita a realizzare attraverso un'opera originale che, da una quotidianità ordinaria, è capace di trasportarci nello straordinario generando una piacevole empatia con il personaggio principale.

REGIA AUTORE: Fabrizio Maria Cortese per “IL MEGLIO DI TE”.

Motivazione: Per l'intensità emotiva raggiunta, grazie all’uso accorto e consapevole di tutte le risorse del linguaggio cinematografico, nel raccontare quanto il destino e la malattia possano incidere nella vita delle persone.

SCEGGIATURA: Janet De Nardis, Ersilia Cacace, Mirko Virgili per “GOOD VIBES” di Janet De Nardis.

Motivazione: Per aver costruito questo thriller “tecnologico” con trama circolare e finale aperto in cui, tramite eventi verosimili, scrittura dal ritmo veloce e lessico semplice, evidenzia come il mondo è cambiato e come spesso ci facciamo del male da soli.

ATTRICE: Silvia D’Amico per “QUEI DUE Edda e Galeazzo Ciano” di Wilma Labate.

Motivazione: Per la sensibilità e la compiutezza con la quale l'attrice ha interpretato la protagonista femminile sviluppandone il carattere in maniera eccellente, rifuggendo da facili stereotipi ed evidenziando nella figura di Edda Ciano, una fragilità bilanciata da uno spirito forte e indipendente.

FOTOGRAFIA: Roberta Allegrini per “GOOD MORNING TEL AVIV” di Giovanna Gagliardo.

Motivazione: Per l'accuratezza con cui la fotografia accompagna la narrazione, dando un contributo fondamentale al documentario nel miscelarsi alle vie della protagonista Tel Aviv, valorizzandola e facendone cogliere appieno la doppia natura di città radicata nel passato, ma proiettata verso il futuro.

MUSICA: Levante per “ROMANTICHE” di Pilar Fogliati.

Motivazione: Per il brano intitolato “Leggera” perfettamente integrato con le storie delle quattro protagoniste, dipinte in musica e immagini con i colori del sogno, del coraggio e dell'intraprendenza, che regalano alla donna il successo di sapersi raccontare con eroica leggerezza.

MONTAGGIO: Luna Gualano per “LA GUERRA DEL TIBURTINO III” di Luna Gualano.

Motivazione: Per la leggerezza e la lucidità con cui è costruito un racconto di periferia specchio di un’intera società, scandito da un montaggio fluido, evocativo ed incalzante frutto della stessa mano che ha scritto e diretto il film, un traguardo raggiunto che è ulteriore conferma per un’autrice totale, capace di inverare la ricognizione socioculturale con gli slanci di soluzioni fantastiche, sorprendenti e rivelatrici.

SCENOGRAFIA: Sonia Peng per “COME PECORE IN MEZZO AI LUPI” di Lyda Patitucci.

Motivazione: Per la peculiare sensibilità e il raffinato tratto estetico con cui l’elemento scenografico contestualizza il racconto, coniugando efficacemente le cupe atmosfere del dramma familiare con quelle umbratili e inquietanti del cinema noir.

COSTUMI: Metella Raboni per “QUEI DUE Edda e Galeazzo Ciano” di Wilma Labate.

Motivazione: Per aver reso i protagonisti uguali alle immagini storiche dei personaggi che abbiamo visto e letto sui libri e che fanno parte dell'inconscio collettivo, contribuendo in maniera fondamentale alla caratterizzazione degli stessi attraverso abiti.

TRUCCO: Andreina Becagli per “MI FANNO MALE I CAPELLI” di Roberta Torre.

Motivazione: Per essere riuscita a trasformare, scena dopo scena, attraverso il trucco, che inizialmente è un elemento evocativo, Alba Rohrwacher in Monica Vitti, scolpendone i tratti e creando un affascinante e magico gioco di specchi.

MIGLIOR DOCUMENTARIO: “Good morning Tel Aviv” di Giovanna Gagliardo.

Motivazione: Per il racconto compiuto e illuminante, nella suggestiva forma di un affresco polifonico, di una città che pur essendo tra le più presenti al mondo nella narrazione dei media è in realtà molto poco conosciuta nella sua dimensione di metropoli moderna e innovativa, all’avanguardia nella tutela dei diritti civili.

MIGLIORE REGIA DOCUMENTARIO: Esmeralda Calabria per “PARLATE A BASSA VOCE”.

Motivazione: Per un’opera complessa, intensa ed attenta alla delicata relazione esistenziale tra le parti. Interroga dentro ed attraverso le loro storie i protagonisti, artisti e persone del popolo, ai quali erano state negate le più elementari espressioni per bieche esigenze di regime, facendo così riemergere l’identità di una Nazione, restituendo loro presenza e voce.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: “Lontanìa” di ANDREA VALENTINA SIMONELLA.

Motivazione: Per aver coniugato un tema di estrema e attuale rilevanza sociale, come la violenza

in famiglia, con la forma ricercata di inquadrature che si apprezzano per la solida composizione e i sorprendenti valori cromatici.

MIGLIOR VIDEO-CLIP: GIPSY FIORUCCI per “L’anima grida”.

Motivazione: Per l'impattante look dell'interprete calata in una fiaba di esoteriche essenze, attraversando i luoghi oscuri dell'anima, dove è sempre possibile accendere la luce della propria ricchezza interiore fatta di ritrovate consapevolezze e nuove energie che conducono al cambiamento e alla rinascita.

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA: Wilma Labate per “QUEI DUE Edda e Galeazzo Ciano”.

Motivazione: Per aver saputo raccontare con lucidità e rigore storico, non disgiunti da uno sguardo intimo ed emozionale, la vita di una coppia la cui vicenda esistenziale si snoda al centro e sullo sfondo della grande storia del nostro paese e si spinge sino alla tragedia di una guerra mondiale.

PREMIO SPECIALE: a Maria Grazia Cucinotta per la brillante e prolifica attività di attrice e produttrice, che l’ha portata a importanti e meritati riconoscimenti internazionali, denotando una professionalità e una dedizione rare, unite a un talento cristallino, e per l’impegno profuso nella promozione di cause umanitarie e sociali, con particolare attenzione ai temi dell’infanzia.

PREMIO ATTRICE DELL’ANNO: a Alba Rohwacher per aver caratterizzato con le sue eccellenti, vibranti, interpretazioni nei film “La Chimera”, “Mi fanno male i capelli” e “Finalmente l’alba” una stagione cinematografica che l’ha confermata tra le attrici più duttili e preparate della cinematografia contemporanea, non solo nazionale, in grado come poche di costruire personaggi di peculiare umanità che arrivano con intelligenza e sentimento alle emozioni e al cuore degli spettatori.

Oltre ai premi del Festival, al Cinema Caravaggio sono stati anche consegnati i Premi Domenico Meccoli “ScriverediCinema” (destinati a quante si sono distinte nell’arco dell’anno nella promozione del cinema attraverso tutti i mezzi di comunicazione) a:  Patrizia Carrano Miglior libro di cinema per “Tutto su Anna - La spettacolare vita della Magnani” (Vallecchi Firenze, 2023), Adele Ammendola - Tg2,  Valentina Ariete – Movieplayer.it, Claudia Catalli - CineCocktail, Claudia Giampaolo -  Ciakmagazine.it, Chiara Nicoletti -  FRED Film Radio.

E poi il Premio “Carlo Tagliabue” a Lyda Patitucci per l’Opera Prima “Come pecore in mezzo ai lupi”) e la targa in ricordo di “Luca Svizzeretto” a Raffaele Meale – Quinlan.it.

Infine la giuria, su proposta di Franco Mariotti, direttore artistico del Festival, ha deciso di assegnare, oltre ai premi originariamente previsti, alcune menzioni speciali per valorizzare il contributo offerto da tante eccelse professioniste alle opere in concorso e alla cinematografia nazionale: Simona Banchi, Barbara Cupisti (Wartime Notes), Paola Fraschini (interprete “Il Leone e La Farfalla”), Daniela Giordano (corto “Switch”), Sara Pastore (corto The War), Isabella Ragonese (Rosa “Il Canto Delle Sirene”), Giulietta Revel (Next!), Fabiana Sargentini (La Pitturessa), Rossella Seno (Principessa Video-Clip), Monica Tasciotti (giornalista Rai esperta del mondo dell’animazione), Anna Testa (Regine Di Quadri), Marisa Vallone (La Terra Delle Donne).

La XLI edizione di “PRIMO PIANO SULL’AUTORE FESTIVAL PIANETA DONNA” è stata organizzata dall’Associazione Culturale AmaRcorD con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo con la collaborazione della Regione Umbria.

Giovanna Gagliardo e la Allegrini

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