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Oltre 100 milioni di dischi venduti

Luciano pavarotti ha venduto oltre 100 milioni di dischi e nel corso degli anni le donazioni individuali all'Unhcr versate durante e dopo i suoi concerti, e il ricavato della vendita dei biglietti e dei cd incisi dopo i Pavarotti&Friends hanno raggiunto la cifra di circa 7 milioni di dollari.

Il suo disco più venduto è "Un ballo in maschera" di Giuseppe Verdi, ma molto richiesti erano anche le sue incisioni pop, un genere musicale che il tenore riuscì a coniugare con la lirica attraverso Pavarotti&Friends, e le romanze, prima fra tutte Nessun Dorma: per oltre 40 anni Big Luciano è stata la voce italiana nel mondo vendendo milioni di dischi.

Oltre alle opere classiche, da Guglielmo Tell a Il Trovatore, passando per Don Carlo, L'elisir d'amore, Tosca, Madama Butterfly e La figlia del Reggimento (tutte pubblicate dalla Decca), grande successo di vendita hanno avuto gli album registrati durante le varie edizioni del Pavarotti&Friends, le cui royalties andavano a sostegno dei numerosi progetti di beneficenza per aiutare le popolazioni più in difficoltà. Come ad esempio le 100 mila copie (disco di platino) vendute di "Pavarotti e friends together for the children of Bosnia" del 1995. La raccolta di fondi del Pavarotti & Friends 2002 in favore dei rifugiati iracheni raggiunse invece 2 milioni di euro, di cui 1,1 milioni dalla vendita dei biglietti e circa 900 mila dalle donazioni effettuate nel corso della serata.

Per avere un'idea del contributo economico dato dall'iniziativa di Pavarotti, basti pensare che grazie alle vendite dell'album e del video realizzato durante la prima edizione del Pavarotti International - cui parteciparono Sting, Zucchero e Lucio Dalla - furono versati all'Associazione per la ricerca sulla Talassemia un miliardo e 600 milioni e che, come ricordò nel 1995 lo stesso Pavarotti, «la media ora è di 6-700 milioni all'anno». In quello stesso anno un settimanale austriaco, News, oltre a intervistarlo, gli fece anche un po' i conti in tasca, stimando il suo impero in 16 miliardi di lire.

Secondo i loro calcoli, i maggiori introiti arrivavano dai concerti e dai dischi. I proventi dei concerti nei teatri di tutto il mondo erano molto più modesti: solo 16 milioni di lire per l'esibizione al Met a New York. Già nel 1994 Big Luciano lanciò Opera Made Easy, una collezione di 20 CD che raccoglieva oltre 400 brani scelti personalmente dal grande tenore. Un'iniziativa, patrocinata da Pavarotti e dalla London Records, che conquistò il mercato di massa americano raggiungendo consumatori che abitualmente non seguivano i concerti di opera.

Inevitabile citare poi l'album "In concert", pubblicato dalla Decca, con le voci di Pavarotti, Josè Carreras e Placido Domingo incise durante il famoso concerto a Caracalla a conclusione di Italia '90. Il disco nelle prime quattro settimane dall'uscita vendette 130 mila copie: era la prima volta che una registrazione classica si piazzava al secondo posto nella classifica dei dischi più venduti.

Grazie alle vendite dell'album e del video realizzato durante la prima edizione del Pavarotti International - cui parteciparono Sting, Zucchero e Lucio Dalla - all' Associazione per la ricerca sulla Talassemia un miliardo e 600 milioni di lire. Sempre nel 1995 un settimanale austriaco, News, stimò il suo impero in 16 miliardi di lire. 'In concert', pubblicato dalla Decca, con le voci di Pavarotti, Jos‚ Carreras e Placido Domingo incise durante il concerto a Caracalla a conclusione di Italia '90, nelle prime quattro settimane dall'uscita vendette 130 mila copie.


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