Lo studio è della Cgia di Mestre, che chiede al ministro Matteoli "di ridare questo tesoretto agli automobilisti e agli autotrasportatori"

 

 

Roma, 14 giugno 2008 - "Negli ultimi due anni e mezzo, a fronte dell'aumento del costo della benzina e del gasolio per l'autotrazione, stimiamo che l'erario italiano abbia incassato un extragettito di oltre 2 miliardi di euro (per la precisione 2,187 miliardi) per la maggiore incidenza che hanno avuto sia l'iva che le accise sul prezzo alla pompa".

 


Lo ha detto il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, dopo un'analisi condotta dall'ufficio studi della sua organizzazione. "Per questo chiediamo - ha aggiunto - al Ministro Matteoli, che sta conducendo una serrata trattativa con le categorie degli autotrasportatori per scongiurare il fermo del settore previsto per l'inizio del mese di luglio, di ridare questo tesoretto agli automobilisti italiani e, in particolar modo agli autotrasportatori e a tutte quelle categorie (taxisti, agenti di commercio, autonoleggiatori) che fanno un uso professionistico".


Tra gennaio 2008, secondo la Cgia, a gennaio 2008 "l'aumento dei prezzi alla pompa dei carburanti hanno portato in più nelle casse dello stato un importo pari a 1.747 milioni di euro di maggiore Iva e 440,1 milioni di eurio di maggiori accise. Complessivamente quindi l'Erario ha incassato un 'tesorettò di 2.187,8 milioni di euro".

 

 

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