Accusato di assumere clandestini non in grado di svolgere mansioni rischiose. L'incidente, ieri, era costato la vita a due operai e il ferimento di un terzo

Il luogo dove è avvenuto il crollo,

a Settimo Milanese

 

MILANO - Un cittadino egiziano di 29 anni è stato denunciato per omicidio colposo plurimo e per avviamento al lavoro di manodopera clandestina, per il crollo di un ponteggio in cui ieri due operai sono morti e un altro è rimasto ferito in un cantiere di Settimo Milanese.



L'uomo denunciato, a quanto si apprende, è titolare di una impresa individuale con sede a Milano, specializzata nello smontare ponteggi, cui era stato concesso il subappalto per disarmare l'impalcatura eretta nel cantiere di via Don Minzoni, nella frazione di Vighignolo. Al termine di un'intera giornata di interrogatori, gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Milano.

La denuncia dell'imprenditore non fermerà l'attività di indagine - condotta dai Carabinieri della compagnia di Rho e dalla Asl di Milano - per appurare se vi possano essere altre responsabilità nella catena di appalti e subappalti legata al cantiere di Settimo Milanese.

Nell'incidente hanno perso la vita Mohammed Hassan, 27 anni, e Omar Salama Awad, 28 anni, ed è rimasto ferito in modo grave Khamis Hassan, 38 anni. Tutti e tre egiziani e clandestini. A quanto pare, per il lavoro di Via Don Minzoni, il titolare della ditta ha reclutato a Milano manodopera clandestina che non era in grado di svolgere con perizia operazioni delicate come quelle richieste sul cantiere di Vighignolo.

Ieri, subito dopo il crollo, Awat - cugino di una delle due vittime, Mohammed, e del ferito, Khamis - aveva spiegato che i due "lavoravano in nero, con chi non lo so". E aveva aggiunto che avevano trovato un impiego "a piazzale Lotto", zona di raccolta di manodopera: "oggi - aveva concluso - fai un ponteggio, domani fai qualcosa d'altro. Quello che capita facciamo".

 

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