Concussione nel settore dell’edilizia. Con questa accusa, due funzionari del nono e del decimo Municipio sono stati arrestati dai vigili urbani dell’VIII Gruppo, diretto da Antonio Di Maggio. Le ordinanze sono state chieste dal pubblico ministero Emanuele Di Salvo ed emesse dal Giudice per le indagini preliminari, Marco Patarnello.

Nel corso dell’inchiesta è emerso, secondo l’accusa, una sorta di centro di potere organizzato proprio da coloro che invece avrebbero dovuto fare rispettare la normativa edilizia. Forti della loro posizione i due funzionari hanno costretto un imprenditore a pagare delle mazzette. Dai 15 mila euro per evitare il sequestro di un manufatto edilizio abusivo ai 50 mila richiesti per non ostacolare la pratica che riguardava la costruzione di un box sulla Tuscolana.
A fare scattare l’inchiesta era stata la denuncia presentata da un imprenditore di Tor Bella Monaca, che si era rivolto ai vigili urbani per non essere più costretto a versare somme di denaro ai due funzionari. Si è poi passati alle intercettazioni telefoniche, in cui è emerso come i due indagati avessero “messo in mezzo” l’imprenditore e, da due diversi posti di responsabilità, intendevano costringerlo a versare le somme di denaro. Sugli arresti ieri è intervenuto anche l’assessore al Personale del Comune di Roma, Enrico Cavallari: «Attendiamo con serenità l’esito dell’iter giudiziario, ma è di tutta evidenza che pochi soggetti senza scrupoli non possono e non devono gettare fango sull’intera compagine dei dipendenti comunali»

 

 

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