MILANO (Reuters) - Il processo per corruzione giudiziaria in cui sono imputati davanti al Tribunale di Milano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l'avvocato britannico David Mills, nell'ambito dello stralcio sui presunti fondi neri Mediaset, andrà avanti nonostante la richiesta di ricusazione del presidente del collegio giudicante presentata dai legali del premier.

 

"La ricusazione non sospende la prosecuzione dell'istruttoria dibattimentale", ha detto oggi in aula Nicoletta Gandus, il giudice che Berlusconi vuole ricusare.

Il processo riprenderà il 7 luglio con l'esame di due consulenti. Altre due udienze sono previste il 14 e il 18 luglio, mentre il procedimento riprenderà poi dopo la pausa estiva il 19 settembre.

"Non mi aspettavo nulla di diverso - ha commentato l'avvocato Nicolò Ghedini, legale di Berlusconi e deputato di Forza Italia - Quanto accaduto non fa che dimostrare la fondatezza della ricusazione. Il processo non si può celebrare in questo collegio di fronte a un giudice che ha svolto contrasto politico dal 2001 al 2006, contrastando in particolare le leggi sulla giustizia".

Sulla ricusazione per presunta "inimicizia grave", sulla quale ha espresso parere negativo definendola "inammissibile" il sostituto procuratore generale Laura Bertolé Viale, si dovranno esprimere i giudici della V Corte d'Appello che si riuniranno il 10 luglio e avranno cinque giorni per decidere.

Il 18 giugno scorso il Senato ha approvato il cosiddetto emendamento "blocca processi" al decreto legge sulla sicurezza, che secondo l'opposizione è stato ideato dal governo per bloccare il processo Berlusconi-Mills, e che viene invece difeso dalla maggioranza come una norma per trattare prima i processi di "maggiore allarme sociale".

Al centro del procedimento, che ha preso il via nel marzo 2007, c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 fece inviare 600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi, in qualità di testimone - e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla - le informazioni su due società off-shore usate dal gruppo di Segrate, secondo la procura, per creare fondi neri.

Sia Berlusconi sia Mills hanno sempre respinto le accuse, e Mediaset ha ribadito in più occasioni in diverse note la propria correttezza e trasparenza.

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