Il Riesame di Roma in relazione al fallimento della società Safin. Agli arresti anche il commercialista Barone, Ghini è ai domiciliari. Gli avvocati: ricorreremo "in ogni opportuna sede"

  

ROMA - Resta in carcere Vittorio Cecchi Gori. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Roma, presieduto da Anna Criscuolo, confermando la misura cautelare per il produttore arrestato il 3 giugno scorso con l'accusa di bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della società cinematografica Safin.

In galera resta pure Luigi Barone, principale collaboratore del produttore anche lui arrestato il 3 giugno scorso su richiesta del pubblico ministero Stefano Roccofava, mentre resta agli arresti domiciliari Giorgio Ghini, componente del collegio sindacale della società.

"La misura cautelare personale è nulla e infondata per violazione della legge sia processuale che sostanziale": così Massimo Krogh, Antonio Fiorella e Nicoletta Piergentili Piromallo, legali di Vittorio Cecchi Gori e di Luigi Barone, commentano il provvedimento depositato oggi. Con un comunicato stampa fanno sapere di ritenere "illegittima" la detenzione dei loro assistiti, entrambi indagati per bancarotta fraudolenta, distrazione e dissipazione, e preannunciano di voler ricorrere "in ogni opportuna sede".

 

 

Fonte