Dopo il coltello, spunta anche una camicia da uomo sporca di sangue, recuperata a poca distanza dall'arma. Uno strappo all'altezza del taschino sembra confermare che Giuseppe Basile ha lottato con il suo aggressore

Giuseppe Basile
Giuseppe Basile
dal nostro inviato Giuliano Foschini

UGENTO - Una camicia sporca di sangue. Forse è quella che indossava l'assassino di Giuseppe Basile il consigliere comunale e provinciale dell'Idv assassinato proprio sette giorni fa a Ugento. Dopo il coltello che probabilmente è stato utilizzato per uccidere Basile, anche l'indumento è stato scoperto a poca distanza dal luogo del delitto. Il coltello, a lama liscia, di 10 centimetri per due, era pulito. La camicia, sicuramente da uomo, è invece sporca di sangue ed è strappata all'altezza del taschino.

L'autopsia di Giuseppe Basile aveva in qualche modo accertato, che il politico si era difeso: aveva infatti una ferita a una mano e all'ascella. Non è per questo escluso, che lo strappo lo abbia prodotto proprio lui, così come gli schizzi di sangue partiti dal suo corpo, l'hanno poi imbrattata. La camicia è stata ritrovata da tre componenti il neonato Comitato di compagni di partito e semplici cittadini che intendono continuare l'opera di Basile ed è stata consegnata al poliziotti del Comissariato di Taurisano (Lecce).

Si trovava sul ciglio della strada che collega Ugento alla marina di Salve, a un chilometro dal luogo del delitto e a 800 metri dalla campagna dove un finanziere, giunto per lavorare nel suo piccolo appezzamento, aveva trovato il coltello, a serramanico e con l'impugnatura in madreperla. Coltello e camicia verranno inviati all'inizio della settimana al Ris di Roma.