Gli studenti francesi sono stati uccisi con 243 colpi di coltello. La polizia: «Il killer drogato ha appiccato il fuoco»
LONDRA
Il killer dei due studenti francesi potrebbe aver rubato alcuni oggetti di valore dall’appartamento londinese nel quale i ragazzi 23enni, Laurent Bonomo e Gabriel Ferez, sono stati ritrovati morti domenica sera. Sui corpi di Laurent e Gabriel sono state contate più di 240 coltellate. I vigili del fuoco, chiamati per un incendio, sono accorsi sul posto domenica sera e li hanno trovati in un bagno di sangue nell’appartamento di New Cross, nella zona est di Londra.

Dall’appartamento - scrive la Bbc nel suo sito internet - sono scomparsi i bancomat dei due studenti assieme a due console della Playstation. Sei giorni prima è stato rubato, inoltre, un pc portatile: «Un laptop packard Bell nero è stato preso durante un furto avvenuto tra le 5 e le 6 del mattino del 23 giugno 2008. Qualcuno è entrato nel soggiorno di Sterling Gardens e ha rubato il computer», ha spiegato l’ispettore Mick Duthie di Scotland Yard. Bonomo ha raccontato che si stava facendo una doccia, quando il pc è stato rubato.

L’agenzia Afp riporta che una donna ha visto due uomini battere con forza sulla finestra dell’appartamento domenica, il giorno in cui sono stati trovati i cadaveri degli studenti. Secondo la polizia, non ci sono segni di effrazione sulla porta e per entrare potrebbe essere stata utilizzata un’altra copia delle chiavi dell’appartamento. L’aggressore, che potrebbe aver assunto delle sostanze stupefacenti, ha appiccato un incendio dopo aver ammazzato i due ragazzi.

Le autopsie effettuate mercoledì sui due giovani hanno mostrato che sono stati colpiti alla testa, al collo e al petto, ha indicato Scotland Yard. L’aggressione è stata «brutale, estremamente violenta e orribile», ha spiegato l’ispettore Mick Duthie, visibilmente sconvolto, nel corso di una conferenza stampa stamattina. «Tutti noi che abbiamo seguito questa vicenda, me compreso, siamo rimasti profondamente scioccati da ciò che abbiamo visto. Non ho mai visto ferite simili in tutta la mia carriera», ha concluso l’ispettore.