Blitz al William's: imprenditori e cantanti pagavano fino a tremila euro per prestazioni a luci rosse. Arrestati i quattro responsabili del locale della milano bene

 

 

MILANO - Belle, alte, inarrivabili. Solo per gli squattrinati. Modelle una tantum e entraineuse di notte.

 Per sceicchi e figli di emiri. Ma anche per cantanti e danarosi imprenditori della Milano bene e non. Tutti al night William's le Roi di via Manzoni per affogare gioie e dispiaceri in fiumi di champagne e russe platinate dalle misure esplosive. Clienti spendaccioni, pronti a mettere mano al portafogli in cambio di momenti caldi che oscillavano dai 500 ai 3 mila euro. Per serate, come recita la pubblicità del locale sul suo sito web, «elettrizzanti, coinvolgenti, raffinate». Ma l'altra notte, dopo l'una, a distanza di tre anni da un'inchiesta che aveva già messo nei guai i titolari del night e apposto i sigilli al locale, i carabinieri della prima sezione del nucleo investigativo hanno di nuovo interrotto lo show, mentre cadeva l'ultimo velo della vedette di turno e l'orchestra intonava un lento d'altri tempi. Sotto lo sguardo preoccupato dei facoltosi avventori e 37 entraineuse straniere.

I detective dell'Arma hanno ammanettato Gianni Peschiera, 71 anni, e Gabriele Marzano, 57 anni, di fatto i veri gestori del locale. Agli arresti domiciliari sono finiti Stefano Pizzicchillo, 43 anni, e Roberto Dell'Acqua, 54 anni, incensurati e formalmente i titolari ma, come dicono gli investigatori, «subordinati agli altri due». Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e violazione della legge dell'immigrazione. Per gli investigatori, a gestire gli incontri a luci rosse erano i quattro arrestati. Erano loro a controllare le ragazze in tutto e per tutto. Così dopo la serata nel locale, tra le note pastose di un sax, prostitute e cliente finivano in hotel. E, per mezz'ora tra le braccia della giovane straniera, si pagavano anche 500 euro, stanza inclusa. Dopo averne sborsati altrettanti in «Moet Chandon » e tartine al caviale. E, se la bella di turno rimaneva con te tutta la notte, c'era anche da versare il cum quibus del «mancato guadagno» ai soliti quattro che incassavano su tutto. Pagamento con carte di credito, ma anche gli assegni erano bene accetti.

Il giro delle «squillo» dai nomi spesso impronunciabi-li, come la ventiseienne Katarzyna, lungagnona dell'Uzbekistan, o Diun, ventiquattrenne romena dalle misure da miss, era intorno al centinaio, con età media di 25 anni. Un ricambio continuo, necessario anche a tenere alto il livello del locale che poteva disporre, ogni sera, di 30, 35 ragazze di sala. «Una volta arrivate in città con un visto turistico — spiega il comandante del nucleo investigativo Antonino Bolognani — le giovani chiedevano di lavorare per il William's, considerato il top dei night». E dopo attenta selezione, chi superava «gli esami » veniva assunto come «artista ». Ma i soldi li guadagnava prendendo il 10 per cento sui «tappi», cioè sulle bottiglie di champagne che faceva bere ai clienti. E sulle prestazioni sessuali. Consenzienti nel night, con puntatine osé negli alberghi del centro. Sempre con il benestare dei quattro finiti in manette. Adesso l'indagine punta anche su alcuni personaggi di contorno che potrebbero essere coinvolti, tipo i portieri d'albergo, i tassisti. Per molte «belle di notte», dopo l'iter giudiziario, si prospetta una rimpatriata di gruppo.

Michele Focarete

 

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