Un'esposizione moderata, circa due ore, ai raggi solari sembrerebbe ridurre del 50 per cento il rischio di sviluppare alcune neoplasie quali: tumore al seno, tumore al colon e tumore alla prostata.

I benefici arriverebbero dalla vitamina D prodotta dall'organismo durante l'esposizione al sole. Il legame fra raggi solari e tumori è stato analizzato nell'ambito di una ricerca condotta dal Dipartimento di Medicina ed Endocrinologia dell'Università di Boston, i dettagli sono stati pubblicati sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology (Luglio 2008).

L'ADOI, Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani, ha dato ampio risalto ai dati ottenuti nel corso della ricerca americana rimarcando ancora una volta l'importanza che la vitamina D ha sull'organismo. Patrizio Mulas, presidente dell'ADOI, spiega che la vitamina D agisce beneficamente su tessuti differenti e in particolare sulla prostata e sul seno.

Questa non è la prima volta che si esaltano i benefici della vitamina D, studi precedenti avevano già esaminato i suoi effetti nella prevenzione dei tumori, e nella prevenzione di diverse malattie.

Un deficit di vitamina D può avere molteplici conseguenze sulla salute, fra i vari aspetti negativi vi è un possibile aumento, fino al 253 per cento, del rischio di sviluppare il tumore al colon. Mulas evidenzia che a volte, la stessa paura eccessiva di sviluppare un tumore della pelle, rischia di provocare più danni che benefici. Il nostro corpo non è in grado di produrre autonomamente la vitamina D ma, attraverso l'esposizione della pelle al sole, può essere metabolizzata dall'organismo.

Per produrre la concentrazione di vitamina D utile all'organismo senza aumentare il rischio di tumore della pelle basta seguire alcuni consigli:

  1. L'esposizione al sole deve essere graduale.

  2. Evitare di esporsi al sole, specialmente i primi giorni, tra le 12 e le 16, quando il sole è più intenso, (soprattutto bambini e anziani).

  3. Applicare prodotti solari un'ora prima dell'esposizione e rinnovarli giacché questi si diluiscono per la sudorazione o i bagni in acqua.

  4. Iniziare sempre da indici di protezione alti e ridurli gradatamente tenendo conto che anche se si è abbronzati è necessario usare filtri solari, perché la tintarella non protegge dai danni degli UV.

  5. Evitare di usare prodotti cosmetici come profumi, lanoline e derivati, e parabeni, che possono essere foto sensibilizzanti e provocare eritemi.

  6. Evitare di esporsi al sole dopo trattamenti di chirurgia plastica o di dermatologia estetico-correttiva (peeling, laser).

  7. Assumere integratori antiossidanti che hanno una efficace azione sulla prevenzione dell'invecchiamento cutaneo ma che aiutano anche a preparare la pelle al sole (assunti 30-40 giorni prima). Per i dosaggi specifici consultare uno specialista.

  8. Con i bambini usare la massima prudenza. Utilizzare sempre protezioni solari alte, maglietta, cappellino e occhiali.

Già dopo due ore di esposizione al sole i livelli di vitamina D prodotti dall'organismo sono sufficienti, il consiglio è quindi quello di esporsi al sole con moderazione, usando filtri protettivi adeguati, evitando le ore più calde del giorno e, se proprio si vuole restare in spiaggia, ricordarsi di coprirsi con una maglietta e con un cappellino anche se si sta sotto l'ombrellone in quanto arrivano comunque i raggi riflessi dalla superficie del mare e dalla sabbia.

 

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