46 leader per il Partito democratico
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Per il resto, i colloqui preliminari sono in alto mare. Un voluminoso carteggio, intitolato 'Telefoni tu o telefono io?', è all'esame del gruppo di saggi preposti alla stesura dello Statuto. Contiene i tentativi falliti di accordo sulla sede per le riunioni preliminari, sulla data del ritrovo, su come vestirsi. "È una buona base di partenza", commentano i saggi, ciascuno a casa sua in attesa di sapere chi sono gli altri. Ma quali sono i nodi ancora da sciogliere?
Nome Rimane il dubbio tra Partito democratico e Partito-democratico, col trattino. Deboli le residue pressioni per non dare al nascituro partito alcun nome per non discriminare altri eventuali nomi.
Linea politica Su un solo punto è dato per certo l'accordo unanime: in caso di invasione aliena, i democratici sarebbero contrari. Su tutto il resto la discussione è apertissima. Si cercano punti di intesa tra l'ipotesi di rivoluzione armata, con fucilazione di preti e borghesi, e quella di giocarsi in Borsa tutte le quote di iscrizione. Tra il riconoscimento legale delle orge nei locali sexy, con diritto di reversibilità della pensione per tutti i partecipanti al trenino, e l'obbligo di arrivare vergini al matrimonio. Tra la socializzazione dei mezzi di produzione, mediante esproprio delle fabbriche e confisca di beni personali come abiti, penne e ombrelli, e il liberismo sfrenato, con prelievo diretto del plusvalore dai portafogli degli operai, effettuato dal padrone con una cerimonia mensile. "Differenze ci sono", ammettono i saggi, "ma non così stridenti. Nei casi più ardui, ricorreremo al buon vecchio testa o croce".
Inno È affidato a un gruppo di 16 compositori, uno per ogni genere musicale in voga. Debbono scrivere quattro battute a testa, ma senza rivelarle agli altri per non influenzarli. Le differenti melodie verranno poi mixate al computer da Ennio Morricone che ha accettato volentieri, ponendo come unica condizione di essere legato, imbavagliato e imbottito di tranquillanti.
Leader Escluso che un partito così vasto, e complesso, possa affidarsi a un solo leader. Meglio tornare alla vecchia idea prodiana del pullman: potrà contenere almeno 46 leader. Per le tribune politiche, è già stata studiata un'inquadratura che permetterà di contenere tutti i 46 volti del leader collettivo, e probabilmente anche un pezzetto di cravatta. Più difficile pensare che i 46 dicano tutti la stessa cosa: per non creare confusione, l'audio verrà dunque concesso per sette secondi a testa.
Un'altra ipotesi è che si crei comunque un solo coordinatore, da scegliere, in una spianata fuori Roma, con il sistema degli Orazi e Curiazi. Ciascuna componente del partito avrà comunque il diritto, durante i comizi del coordinatore, di interromperlo momentaneamente per spiegare direttamente le proprie posizioni.
Candidature La sola idea di dover mettere d'accordo, in una sola lista, le migliaia e migliaia di aspiranti provenienti dai precedenti partiti, viene giudicata improponibile. Il Partito democratico, dunque, non avrà candidati alle elezioni, e parteciperà alla vita politica del Paese con funzioni di consulenza esterna.