La banda seminò il terrore tra Emilia-Romagna e Marche. Grazie anche all'indulto e alla legge Gozzini ha finito di scontare la pena. Via al reinserimento in cooperativa

 

BOLOGNA - Pietro Gugliotta, uno dei poliziotti condannati per i crimini commessi dalla banda della «Uno bianca», ha finito di scontare la sua pena.

 Grazie ai benefici dell'indulto e della legge Gozzini tornerà libero nei prossimi giorni.

24 MORTI - La banda seminò il terrore tra l'Emilia-Romagna e le Marche tra la fine degli anni '80 e i primi '90. Una scia di sangue con 24 morti e oltre cento feriti sparsa rapinando banche, uffici postali, supermercati e sparando a testimoni, nomadi e immigrati. Gugliotta, che non è stato condannato per gli omicidi, comincerà ora un percorso di reinserimento nella società che prevede anche un lavoro in una cooperativa. Non sarà impiegato comunque a Bologna e neanche in Emilia-Romagna.

IL LEGALE - «Confido che la scarcerazione di Pietro Gugliotta sia ora serenamente accettata nel rispetto di una sentenza che ha escluso la sua partecipazione per tutti i fatti di sangue della banda e che, nel comminare una pena comunque elevata, ha tenuto conto di una sua responsabilità morale anche per i delitti da altri commessi». Così l'avvocato Stefania Mannino, la legale che ha difeso Gugliotta in tutti i gradi del processo. «Gugliotta - sottolinea la Mannino - esce dal carcere dopo aver scontato interamente la sua pena. Come richiesto dai familiari delle vittime, non gli è mai stato concesso un giorno di permesso premio e non ha mai neppure trovato attuazione l'ammissione al lavoro all'esterno, pur autorizzata dal magistrato di sorveglianza nel novembre scorso; ha usufruito unicamente dei benefici che non potevano essergli negati, quelli per il corretto comportamento in carcere e per l'indulto, previsto da una legge votata dalla maggioranza assoluta dei parlamentari italiani».


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