Il presidente di Italia dei Diritti: “Una vergogna che in tanti ospedali romani non venga prescritta”



“Il fatto che agli albori del terzo millennio la pillola del giorno dopo non venga prescritta in metà degli ospedali romani è una cosa vergognosa”.

Il Presidente dell’Italia dei Diritti, Antonello De Pierro, esprime con queste parole il suo stupore e il suo sdegno dopo la visione della video-indagine dell’Associazione radicali di Roma che per due mesi ha monitorato i pronto soccorso della capitale testimoniando come nella metà degli ospedali romani il farmaco non venga prescritto per obiezione di coscienza.
Dal centro alla periferia è impossibile trovare un medico che non sia obiettore negli ospedali religiosi: succede al Cristo Re, al Fatebenefratelli, alle Figlie di San Camillo, al San Carlo di Nancy, al San Pietro sulla Cassia e al Santo Spirito e al Policlinico Gemelli. Ma anche in due ospedali civili, il Cto Sant’Andrea e l’Aurelia Hospital il farmaco non viene prescritto.
“È assurdo – sottolinea De Pierro – che la religione debba condizionare una cosa come questa. La Chiesa deve limitarsi alla cura pastorale delle anime, non deve occuparsi di questioni politiche al di fuori della Città del Vaticano e soprattutto non può limitare lo sviluppo sociale ed umano e l’evoluzione del costume”.
Come ha spiegato Massimiliano Iervolino dell'Associazione Radicali Roma, la pillola in questione, Norlevo, non provoca l’aborto ma agisce inibendo e ritardando l’ovulazione cioè prima della fecondazione. Per averla in Italia ci vuole la ricetta medica che può essere richiesta al consultorio, al medico curante, alla guardia medica o in un pronto soccorso. L’esonero per i medici obiettori di coscienza è consentito solo per l'interruzione della gravidanza. La pillola del giorno dopo, invece, è un farmaco per la contraccezione d'emergenza perciò non è possibile l'obiezione.