Lo rivela un'inchiesta condotta su oltre dieci milioni di utenti. La tendenza emerge anche dall'analisi delle ricerche su Google

  

 

 

Facebook e Myspace più attraenti di un sito porno, insomma meglio scambiarsi poke e richieste di amicizie che vedere un filmato hard.

Questo il risultato di un'inchiesta condotta su più di dieci milioni di utenti statunitensi da Bill Tancer, direttore generale di Hitwise, importante agenzia di monitoraggio del web. La teoria è semplice: se siamo quello che clicchiamo allora basterà scoprire quali sono le parole più cercate nei motori di ricerca per capire quanto il mondo stia cambiando.

Negli ultimi venti anni la ricerca di parole legate al mondo della pornografia è scesa dal 20% al 10%. A contribuire all'abbassamento della media sarebbero stati in modo particolare i giovani. Gli utenti tra i 18 e i 24 anni sarebbero proprio loro i meno interessati al porno.

Ma se i siti a luci rosse perdono il trono di sovrani della rete, chi dovrebbe prendere il loro posto? Secondo il guru del web Bill Tancer, a ereditare il primato sarebbero i social network. Primo tra tutti Myspace, seguito da Youtube e Facebook.

I dati deducibili da Google, il motore di ricerca più popolare al mondo, d'altronde confermano la teoria di Tancer e una rapida analisi dei risultati ottenuti comparando i termini sesso, porno, Myspace, Facebook e Youtube con il servizio Google Insight dimostra che l'interesse degli utenti per Myspace e Youtube ha superato negli ultimi quattro anni quello per sesso e porno.

E in Italia? Sempre con l'aiuto del servizio Google Insight si scopre che dal 2004 ad oggi la parola Youtube si è letteralmente imposta sulle tendenze delle ricerche italiane, superando la parola porno nell'aprile del 2007.


Al di là dei trend registrati da Google, Bill Tancer, che ha pubblicato i risultati della sua ricerca nel libro Click: What Millions of People are Doing Online and Why It Matters, spiega così la curiosa inversione di tendenza: "Con l'aumentare del traffico dei social network, i visitatori dei siti porno sono diminuiti. Trascorrendo così tanto tempo fra Youtube e Myspace i più giovani non hanno altro tempo a disposizione per visitare anche i siti per adulti".

Immediata però la rivolta del web, di quella fetta soprattutto che segue assiduamente il porno online. Le ragioni di questa capovolgimento degli interessi sarebbero ovvie, secondo i visitatori dei più popolari forum hot. Non è l'interesse nel porno ad essere scemato ma sono le modalità di accesso al porno ad essere cambiate.

Mentre fino a dieci anni fa reperire materiale pornografico gratuito online era piuttosto difficile e prevedeva un'attenta selezione effettuata tramite i più popolari motori di ricerca del web, oggi il panorama del settore è radicalmente cambiato. Vedere un video hot gratuitamente è diventato semplice, basta digitare l'indirizzo di uno dei tanti aggregatori di video o di immagini porno ed ecco servito il curioso. Senza dover filtrare e digitare le proprie preferenze, si aprono pagine dall'aspetto molto simile a quello di Youtube che forniscono una galleria dettagliatissima di materiale porno.

Ma non solo. I social network rappresenterebbero per i giovani, proprio in quella fascia di età tra i 19 e i 24 anni, una forma più pulita di approccio alla rete. Genitori, docenti e datori di lavoro accettano più di buon grado che si visitino pagine come Facebook e Myspace piuttosto che siti con immagini erotiche. Un escamotage insomma, una forma per aggirare il problema e continuare comunque ad accedere a materiali pornografici tramite canali diversi. Inutile cercare "sesso gratis" su Google quando si può ottenere lo stesso risultato visitando il link consigliato da un amico su Facebook.

Naturalmente la ricerca di Tancer non si è limitata solo alla comparazione dei trend su sesso e social network, anche se questo risultato rimane il più interessante di tutto il lavoro. Curiosi sono anche gli altri dati emersi. Come ad esempio che la parola antidepressivi ha un picco crescente durante le festività del Thanksgiving, oppure che dopo il devastante uragano Katrina si è registrato un aumento della richiesta di informazioni relative al termine "tempeste tropicali".

Interessanti anche i dati relativi alle elezioni americane: da quando è stata scelta la candidata repubblicana alla vicepresidenza della Casa Bianca, le ricerche per immagini collegate al nome Sarah Palin hanno registrato un incredibile picco. "Agli utenti - spiega Bill Tancer - non interessa conoscere la politica di Sarah Palin, ma vedere le sue foto. Lo stesso discorso vale per tutti i candidati alla Casa Bianca: la curiosità riguarda soprattutto le loro immagini e quelle dei loro familiari".

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