L'animale proviene da un'azienda lattifera di medie dimensioni. A identificare il virus è stato il Centro di Referenza nazionale della Bse dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino. Commissione Ue: ''Nessun allarme''. 142 i casi riscontrati in Italia sino ad oggi

 

Dopo due anni, il virus della Mucca pazza fa la sua ricomparsa in Lombardia.

A identificarlo è stato il Centro di Referenza nazionale della Bse dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino.

L'animale, un bovino di razza frisona di 13 anni, proveniente da un'azienda lattifera di medie dimensioni della Lombardia, è risultato positivo al tipo classico di Bse, il genere più diffuso del virus e originato dall'utilizzo di mangimi contaminati da farine di carne ed ossa.

Il numero complessivo di casi riscontrati dal sistema di sorveglianza italiano ad oggi è di 142 casi. Quest'anno sono stati effettuati 480 mila test in tutta Italia che si aggiungono ai quasi 5 milioni eseguiti dal 2001 al 2007.

''Abbiamo in mano una certificazione ufficiale - ha detto Maria Caramelli, responsabile del Centro - dalla quale risulta che l'Italia ha sotto controllo l'andamento della malattia e tale risultato dà al nostro Paese la possibilità di avere scambi commerciali con tutti gli altri Stati membri di pari rischio sanitario''.

Nessun allarme dalla Commissione europea . "Le misure europee per rispondere all'emergenza dell'encefalopatia spongiforme bovina (Bse) hanno contribuito a ridurre drasticamente i casi di 'Mucca Pazza' in Europa, ma ciò non esclude che una volta ogni ogni tanto possa verificarsi un incidente di questo tipo", ha detto ad AKI-Adnkronos International Nina Papadoulaki, portavoce del commissario europeo alla Salute, Androulla Vassiliou. Inoltre, ha osservato ancora la portavoce, "l'animale era molto vecchio, circa 13 anni di età. Questo ci rassicura in quanto significa che si è ammalato prima dell'entrata in vigore delle nuove misure di sicurezza Ue". La Bse si diffonde quando il bestiame viene nutrito con mangimi costituiti da farine animali a base di carne o ossa infette. Uno dei primi provvedimenti dell'Unione europea seguiti al fenomeno della mucca pazza, che ha avuto il suo picco tra il 2000 e il 2001, è stato di proibire la somministrazione agli animali da allevamento di mangimi contenenti proteine derivanti da tessuti animali. Inoltre, l'Ue ha adottato un sistema di tracciabilità per ogni capo di bestiame. L

 

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