Ogni giorno in Italia si verificano 2.500 incidenti sul lavoro, muoiono 3 persone e 27 rimangono permanentemente invalide. Questi i dati diffusi dall'Anmil, associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, che ieri mattina alla presenza del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha organizzato nell'aula capitolina Giulio Cesare le celebrazioni per la 58esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

 

 

Presente tra gli altri anche l'assessore capitolino al Lavoro Davide Bordoni.


«I dati sugli infortuni sul lavoro - ha detto il presidente dell'Anmil, Pietro Mercandelli - sembrano segnare un leggero andamento positivo, ma ciò non toglie che il numero delle morti bianche, con 3-4 vittime al giorno, sia comunque impressionante, come impressionanti sono gli altri numeri del fenomeno: ogni giorno 2500 incidenti e 27 invalidi».
La «cautela» secondo il presidente dell'Anmil «resta ancora d'obbligo», ha detto. «Non vorremmo infatti - ha continuato - che questa "tendenza al ribasso" si traducesse in minore attenzione, perché è proprio quando l'attenzione si allenta che esplode la tragedia». Per Mercandelli «servono maggiori controlli e ispezioni ma anche un intervento più forte sulla formazione dei lavoratori e questo - ha detto - a partire dal mondo della scuola». Ma soprattutto «serve un maggior senso di responsabilità da parte dei datori di lavoro nei confronti di un fenomeno che rappresenta un'emergenza sociale», ha aggiunto.
Anche il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, ha parlato dell'esigenza «di fare qualche cosa in più nei confronti di quella che è una vera e propria emergenza che si consuma quotidianamente sui luoghi di lavoro», ha detto.

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